Al setaccio le immagini della videosorveglianza

Giovedì 25 Aprile 2019
Al setaccio le immagini della videosorveglianza
LE INDAGINI
ROVIGO Giorgio è un bambino caucasico. Europeo. Ma al momento non si sa altro di lui, se non che ha una gran forza e tanti capelli. Né si sa niente della donna che l'ha partorito lontano da una struttura sanitaria e della sua triste storia. Da parte dei carabinieri è arrivata solo una stringata comunicazione. «Alle ore 9.30 circa, a Rosolina, nei pressi della recinzione esterna del locale cimitero, a seguito attivazione sul numero unico di emergenza 112, i carabinieri della Compagnia di Adria hanno rinvenuto un borsone con all'interno un neonato, immediatamente affidato alle cure del personale medico del pronto soccorso della Casa di cura Madonna della salute di Porto Viro. Del fatto è stata immediatamente informata l'autorità giudiziaria, le indagini sono in corso». Stop.
TELECAMERE AL SETACCIO
Indagini sulle quali, inevitabilmente, è stato immediatamente riversato il massimo impegno. Il borsone, la coperta che avvolgeva il bimbo, che non aveva però nessun vestito addosso, le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona: tutti elementi che gli inquirenti vaglieranno a fondo per cercare di ricostruire cosa è successo prima dell'abbandono del piccolo e quale sia il motivo che ha portato a questo straziante atto.
L'OSSERVATORIO NAZIONALE
Purtroppo meno raro di quanto si possa pensare. Solo il numero dei neonati non riconosciuti dalle madri, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale della Società italiana di neonatologia, è di circa uno ogni mille. Nel 2015 è stata realizzata un'indagine conoscitiva nazionale sulla realtà dell'abbandono neonatale, alla quale hanno partecipato 70 punti nascita che ha fatto emergere come il 37,5% delle donne che non riconoscono al parto il proprio bambino sono italiane. Nel 48,2% dei casi hanno un'età compresa tra i 18 e i 30 anni.
NESSUN ACCESSO ALL'ULSS
«Nessun commento sullo scenario che sta dietro a questo evento precisa il direttore generale dell'Ulss Polesana Antonio Compostella Impossibile al momento dire quale possa essere l'età della mamma o altri aspetti. Per il momento, fra l'altro non ha fatto accesso a nessuna delle nostre strutture una donna con una sintomatologia compatibile con un parto. In casi come questi, tuttavia, il rischio di emorragia è significativo. E' probabile, comunque, che la donna sia una donna abbastanza giovane, perché il bambino è forte e sano e la gravidanza sembra essere andata avanti senza problemi di sorta».
RICOVERO IN PEDIATRIA
Alle 13 di ieri il piccolo ha fatto il suo primo pasto nel reparto di Pediatrico dell'ospedale di Adria, dove è stato trasportato dall'ambulanza del Suem della Casa di Cura di Porto Viro e dove viene costantemente monitorato all'interno di una culla termica. I parametri vitali sono buoni e il piccolo Giorgio non sembra aver risentito della brutta avventura che gli è toccato affrontare pochi minuti dopo essere venuto al mondo.
IL FATTORE TEMPO
«Quando è stato trovato era nato da poco, forse addirittura una trentina di minuti - continua il direttore Compostella - Non sembra plausibile quindi che qualcuno possa essere arrivato da lontano fino al cimitero, sicuramente non la madre. Se il destino avesse fatto passare la persona che lo ha trovato una mezz'ora più tardi, probabilmente il decorso sarebbe stato diverso».
F.Cam.
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