A fine anno in 106 perderanno il lavoro

Sabato 21 Dicembre 2019
LAVORO A RISCHIO
ROVIGO Nel settore del commercio sarà un Natale molto amaro per oltre 100 lavoratori polesani colpiti dalla crisi. Il numero, 106 per la precisione, tuttavia è calcolato per difetto se si guarda anche all'indotto dei servizi funzionali alla distribuzione, grande e piccola. Proprio nel periodo dedicato ai tanti acquisti per le festività di fine anno c'è anche chi fa i conti senza più uno stipendio e col pensiero che tra pochi giorni lo perderà, a causa della serie di chiusure di punti vendita che stanno colpendo Rovigo e il Polesine.
ALLARME DEI SINDACATI
È il segretario generale della Filcams Cgil Rovigo Franca Beggiao a stilare quello che è un vero e proprio bollettino di vittime rispetto alle chiusure già programmate, alle incertezze sul futuro di varie attività commerciali e quindi dei posti di lavoro che finora hanno garantito. Quella dei negozi 9Once di Adria e Rovigo, per un totale di 9 dipendenti, è solo l'ultimo caso della serie iniziata nel 2019 con la catena Mercatone Uno, acquisita da Shernon Holding e fallita lo scorso maggio, con i 50 dipendenti del punto vendita di Occhiobello ora in cassa integrazione a zero ore.
«Stiamo parlando di lavoratori part time e soprattutto donne, con un'età media sopra i 40 anni, quindi con difficoltà anche di ricollocazione nel mondo del lavoro. Nel nostro territorio la precarietà continua ad aumentare - spiega Beggiao -, e c'è la necessità che la politica rimetta al centro il lavoro: basta licenziamenti, bisogna far partire gli investimenti e far ripartire l'occupazione, difendendo il lavoro e l'impresa».
SCIOPERO NAZIONALE
Per questo lunedì, con lo slogan Il lavoro oltre le cose!, sarà sciopero nazionale nei punti vendita Auchan e Simply market, con il presidio regionale in Veneto all'Ipermercato Auchan di Mestre dalle 9 alle 13. L'iniziativa è promossa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs del Veneto, e chiede ai clienti dei punti vendita Auchan e Simply market l'astensione dai consumi, come azione di sostegno ai lavoratori che a oggi non conoscono ancora il proprio futuro, dopo l'acquisizione di Conad. In Veneto, infatti, è avvenuta solo per 12 punti vendita su 27: «Purtroppo lo Sma Ipersimply di Rovigo non rientra in alcun passaggio alla rete Conad, mettendo a rischio gli oltre 35 dipendenti», ricorda il segretario generale della Filcams Cgil provinciale.
SPAZI RIDOTTI
Oltre alla mancata acquisizione, solo in Veneto, di 15 punti vendita, i rappresentanti sindacali non dimenticano che si prevede anche una riduzione delle superfici dei punti vendita mediamente dal 30 al 50%. Per queste ragioni le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero di lunedì prossimo, per coinvolgere insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti di Margherita distribuzione (è la nuova ragione sociale, dallo scorso 29 ottobre, di tutte le attività che facevano capo in Italia ad Auchan) anche dei consumatori che vorranno appoggiare lo sciopero con il blocco della spesa. I sindacati chiedono alla società la ripresa del dialogo, interrotto nell'ultimo incontro del 17 dicembre a Roma al Ministero dello Sviluppo economico. E chiedono risposte a queste domande: «Che alternative saranno offerte agli occupati nei punti vendita Auchan e Sma?», e poi «Che tempi e modalità sono previsti per la riorganizzazione funzionale delle sedi e della logistica?», e infine «A quali condizioni e quanti dipendenti avranno la possibilità di continuare a lavorare? E coloro che invece non passeranno a Conad, che prospettive hanno oggi?».
CHIUSURE DI NEGOZI
Si chiedono che prospettive avranno, continua Franca Beggiao, anche i dipendenti che presto vedranno chiusi altri tre negozi tra Rovigo e Adria: «Solo nel mese di dicembre vi saranno le chiusure del negozio di Pittarello di viale Porta Adige, che conta cinque dipendenti. Poi, le chiusure del negozio Bata di Adria, con quattro dipendenti, e del negozio Tobago, con tre dipendenti». Anche in questi casi, conclude Beggiao, «sarà un Natale molto amaro per questi lavoratori».
Nicola Astolfi
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