Vtp, conti in crescita ma futuro incerto

Martedì 18 Luglio 2017
Gli uomini e le donne di Vtp sono duri a morire ma, se non si trova al più presto l'alternativa al passaggio delle navi da crociera per il bacino di San Marco, alla fine dovranno arrendersi. È brutto dirlo proprio nel giorno in cui il Consiglio di amministrazione presieduto da Sandro Trevisanato ha approvato un progetto di bilancio d'esercizio al 31 maggio in netta crescita. Ma il direttore generale Giuliano Di Marco lo ha fatto perché il futuro del terminal passeggeri della Marittima e, in generale, del settore crocieristico a Venezia, è legato proprio all'intervento del Governo atteso sin dal 2012 quando i ministri Clini e Passera firmarono il decreto che stabiliva l'allontanamento delle navi bianche dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca. «Tale situazione andrebbe sanata al più presto dalle competenti Autorità cui stiamo assicurando la massima collaborazione istituzionale ma anche tecnico-operativa» ha auspicato Di Marco spiegando come, a causa delle incertezze legate alla via di accesso alternativa, per la stagione 2017/2018 «è prevista una ulteriore flessione del traffico crociere su Venezia pari a -11% di passeggeri che ci porterà alla perdita complessiva di circa mezzo milione di passeggeri e 21 milioni di fatturato nel periodo 2013-2018».
I buoni risultati del bilancio al 31 maggio scorso, nonostante una diminuzione di passeggeri per il quarto esercizio consecutivo (220 mila in totale dal 2013 ad oggi, dei quali 63 mila solo l'anno scorso) e il mancato adeguamento delle tariffe praticate alle compagnie, sono dovuti «al positivo percorso di efficientamento proseguito negli anni - ha detto il presidente Trevisanato -. Vtp è oggi una società sana sotto il profilo finanziario, il cui rendiconto evidenzia una perdurante assenza di debito e un notevole incremento delle disponibilità liquide, 13,1 milioni di euro contro 7,3 milioni nel 2015-2016».
Quanto ai numeri, il fatturato si è attestato a 33,66 milioni di euro, sostanzialmente uguale ai 33,73 milioni del 2016; l'Ebitda, invece, è salito a 10,19 milioni contro i 9,70 milioni dell'esercizio precedente (+6,46%); il risultato ante-imposte è 5,49 milioni (+18%); infine, l'utile netto è di 3,86 milioni di euro, con una crescita del 22% rispetto al precedente esercizio (3,166 milioni). (e.t.)
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