Vittorio E. Parsi

Mohsen Fakhrizadeh Mahabadi, il padre del nucleare iraniano

Martedì 1 Dicembre 2020
Vittorio E. Parsi

Mohsen Fakhrizadeh Mahabadi, il padre del nucleare iraniano è solo l'ultimo di una lunga serie di personalità di rilievo della Repubblica islamica iraniana che cade per mano di sicari. Tra il 2003 e il 2012 diversi scienziati iraniani furono eliminati in modo simile.
Il 2020 è stato inaugurato dall'omicidio di Qassam Suleimani, comandante della Brigata Al Quds, unità d'élite dei Pasdaran, avvenuto fuori dell'aeroporto di Baghdad ad opera di un drone americano. Allora fu Donald Trump a rivendicarne con fierezza la paternità. Questa volta nessuno si è fatto avanti, ma tutti gli indizi portano a Tel Aviv, come negli altri casi in cui degli scienziati iraniani sono caduti vittime di attentati terroristici.
Il premier israeliano Netanyahu del resto lo aveva esplicitamente nominato in una conferenza stampa surreale uno show imbarazzante nel 2018. E ieri il ministro israeliano per l'Energia, Yuval Steinitz, ha dichiarato al New York Times che chiunque abbia ucciso Mahabadi ha compiuto «un'azione utile non solo a Israele ma anche all'intera regione e al mondo». Siamo al punto in cui un politico israeliano inventa la categoria giuridica del crimine a favore dell'umanità. Fa rabbrividire pensare che una simile affermazione provenga dall'appartenente a un popolo che ha subito la Shoah.(...)
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