Violenza silenziosa sulle donne: «Ora hanno più paura»

Venerdì 27 Marzo 2020
Violenza silenziosa sulle donne: «Ora hanno più paura»
L'ALLARME
TREVISO Quando l'obbligo del #tuttiacasa aumenta la paura delle donne vittime di violenza e aggiunge un'altra emergenza all'emergenza. A lanciare l'allarme in città è il Centro antiviolenza Telefono rosa di Treviso che in seguito alla chiusura del centro ormai da tre settimane ha istituito, attraverso il numero telefonico dedicato e sui social, un servizio di ascolto attivo per la prima volta 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Mentre resta operativo il pronto intervento per le emergenze: «Noi ci siamo -spiega la presidente del centro antiviolenza di Treviso, Rita Giannetti- E siamo in emergenza anche su questo fronte. Se già le donne che subiscono violenza segnalano i maltrattamenti quando sono libere di uscire, ora che sono costrette a dover rimanere sempre dentro casa con i loro compagni o i mariti violenti, la situazione diventa pesante. E aumenta il loro livello di ansia. A questo si sommano poi maggiori difficoltà nel poter telefonare per chiedere aiuto. Non a caso a Treviso c'è stata una flessione delle chiamate nelle prime due settimane dell'emergenza».
INVERSIONE DI TENDENZA
Da una settimana invece la curva del numero di telefonate da parte di donne che chiedono un aiuto in città è però tornata a salire. Con una media di due telefonate al giorno. Chiusi i centri antiviolenza in tutta Italia dalle direttive di sanità pubblica, a Treviso è stato attivato il trasferimento di chiamata per poter tendere subito una mano alle donne. Con la presenza di due operatori del centro pronti a fornire insieme al primo ascolto anche la possibilità di richiedere supporto legale e psicologico. In caso di emergenza rimane attivo il filo diretto con la questura di Treviso. A spianare la strada è stata l'uscita il 21 marzo di una circolare da parte del Ministero dell'Interno -condivisa con il dicastero delle Pari Opportunità- inviata a tutte le prefetture che fornisce indicazioni sull'accoglienza.
INTERVENTI
Per superare le difficoltà si invitano i prefetti, con il coinvolgimento dei sindaci e delle associazioni, a individuare nuove possibilità di alloggio alternativi alle case rifugio che nell'emergenza Coronavirus non possono più aprire le porte ad altre donne -come appartamenti o stanze d'albergo- nelle quali offrire ospitalità alle donne vittime di violenza. «Sappiamo bene che con l'emergenza Coronavirus vige l'obbligo di stare a casa ma con l'intervento delle forze dell'ordine l'uscita di emergenza per le donne vittime di violenza viene garantita» mette in luce la presidente di Telefono rosa Treviso. Nel 2019 sono state 174 le donne prese in carico dal centro antiviolenza di Treviso. E nei primi due mesi del 2020 in 32 hanno chiesto aiuto. Una decina hanno chiamato nelle prime due settimane di marzo. Nonostante la sospensione delle attività di ricezione al pubblico resta attivo anche nei giorni festivi il numero 0422 583022.
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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