VIABILITA'
BELLUNO Su una cosa sono tutti concordi: per far sì che le strade

Lunedì 6 Gennaio 2020
VIABILITA'
BELLUNO Su una cosa sono tutti concordi: per far sì che le strade bellunesi possano essere al passo con i tempi è basilare il ruolo di Anas. La documentazione che prevede l'entrata della società statale nel capitale di Veneto Strade è sul tavolo del premier Conte da tempo. Le carte erano vicine alla stilografica del presidente del Consiglio già nel primo suo Governo, quello a trazione Cinque Stelle-Lega e lo sono anche ora che a Palazzo Chigi comandano grillini e Pd. Ma la firma ancora non c'è e i problemi, che da tempo assillano le strade provinciali, restano immutati. Della salute viabilistica se ne è discusso prima di Natale in un convegno organizzato a Palazzo Piloni da Filt Cgil e Fillea Cgil. Un faccia a faccia al quale hanno preso parte oltre ad Alessandra Fontana (segretaria Filt) e Narco Nardini (Fillea), anche il presidente della Provincia Roberto Padrin, l'amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi, Domenico Limana coordinatore del tavolo infrastrutture della provincia e delegato di Confindustria, e l'onorevole Roger De Menech.
LA PROVINCIA
Per Fontana è arrivato il momento di trovare una soluzione che possa dare a Veneto Strade un assetto economico stabile. Una sicurezza gestionale e finanziaria che potrà arrivare solo se ci sarà l'impegno fattivo di Anas. Per ora, e per tutto il 2020, ha spiegato Padrin, la Provincia ha tirato fuori 15 milioni frutto del Demanio idrico. Soldi freschi per far sì che nè la neve da spazzare e nemmeno la manutenzione potessero mettere in crisi la viabilità del territorio. Soldi che però non potranno durare all'infinito. «Quello che ci dà forza - ha detto Padrin - è che ci saranno i Mondiali di sci e le Olimpiadi e questo potrebbe dare alle nostre strade un assetto più stabile. Ma ciò che serve lo sanno bene gli amministratori locali che devono essere ascoltati».
GLI IMPRENDITORI
Chiedono a gran voce di poter avere un ruolo fattivo nella cabina di regia. «Abbiamo più volte chiesto un confronto con Anas - ha sottolineato Limana - ma abbiamo trovato sempre porte chiuse. Il rapporto con Veneto Strade invece è costruttivo, sopratutto dopo Vaia. Nei cantieri aperti ci sono tante nostre imprese». Una presenza confermata anche da Vernizzi: «Quest'anno abbiamo appaltato lavori per 140 milioni (80 per le difese valanghive e 60 per le strade) e nel 2020 abbiamo in programma opere anti-valanche da 100 milioni, 80 per le strade, 70 per sistemare l'area del Cordevole e 34 lungo il Piave. E in tanti cantieri ci saranno ditte bellunesi».
LA POLITICA
De Menech ha auspicato un immediato impegno di Anas anche per la viabilità ordinaria e non solo per le grandi opere in chiave Mondiali e Olimpiadi. «Quello che è certo è che possono dare una boccata di ossigeno al territorio. Cìè una grande evoluzione anche del comparto ferroviario e i lavori per l'elettrificazione delle nostre tratte sono a buon punto». Nel dibattito è intervenuto anche Quinto Piol, rappresentante bellunese nel Cda di Veneto Strade, mettendo in guardia sul futuro rolo della Provincia in seno alla società regionale delle strade che potrebbe perdere in modo considerevole potere contrattuale.
Alessandro Tibolla
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