«Vertice sull'islam italiano» E la Lega boicotta il prefetto

Martedì 18 Luglio 2017
TREVISO Lega in rivolta contro il Patto nazionale per un Islam italiano. Il prefetto di Treviso, Laura Lega, ha convocato sette sindaci all'incontro organizzato per il 24 luglio con Domenico Manzione, sottosegretario al ministero dell'Interno, per condividere il documento sottoscritto a inizio anno dal governo Gentiloni con le principali organizzazioni islamiche in rappresentanza di circa il 70% dei musulmani che vivono in Italia. L'obiettivo più importante contenuto nel Patto è aprire dei canali di dialogo con le stesse associazioni per provare a contrastare ogni forma di violenza e terrorismo. Non solo. Si promuove anche una formazione specifica per Imam e guide religiose, prefigurando la costituzione di un albo. Così come la preghiera del venerdì in lingua italiana e la trasparenza nella gestione dei finanziamenti. Tutte cose che il prefetto vorrebbe iniziare a trasformare in azioni concrete ottenendo l'appoggio dei Comuni. Al primo incontro sono stati convocati Treviso, Asolo, Castelfranco, Conegliano, Montebelluna, Oderzo e Vittorio Veneto. Quelli della Lega, però, non si faranno vedere: Castelfranco, Montebelluna e Oderzo, che tra l'altro ospita uno dei più grandi centri di accoglienza per profughi della provincia. Non appena saputo dell'incontro, Gianantonio Da Re, segretario veneto del Carroccio, è andato su tutte le furie e ha immediatamente invitato i sindaci alla disobbedienza civile. «Siamo all'assurdo. Forse il governo attraverso i suoi organi periferici sta sollecitando il territorio a favorire la formazione di ministri di culto musulmani, o cerca la disponibilità di aree destinate all'apertura di moschee come se dovessimo abdicare alla nostra cultura millenaria? attacca Da Re ci stanno chiedendo di considerare la rilevanza di un nuovo pluralismo religioso, o indirizzando verso uno Stato confessionale islamico? Dobbiamo imparare dal modello francese che fino a qualche anno fa veniva preso in considerazione e che oggi mostra al mondo il suo completo fallimento dovendo fare i conti con un misto di islamici di seconda e terza generazione, apparentemente integrati, che compiono continui atti di terrorismo? No, io non ci sto. E invito i primi cittadini destinatari della missiva a disertare l'incontro». E c'è già chi risponde picche alla richiesta del prefetto Laura Lega. La prima defezione è di quelle pesanti: Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco, ma anche presidente della Provincia di Treviso, non si farà vedere all'appuntamento con Manzione. «Non ci andrò conferma sono altre le priorità e le tematiche che dovrebbero veder coinvolto lo Stato». Oltre ai leghisti, poi, resta anche da capire se Conegliano, città governata dal centrodestra, risponderà alla convocazione del prefetto. Alla fine potrebbero rimanere a casa più della metà dei sindaci invitati.
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