Vaccini a scuola, si cerca di sbloccare l'ingorgo

Sabato 20 Febbraio 2021
IL CASO
UDINE Ha tenuto banco anche ieri il «confronto serrato» fra la Regione e Roma per cercare di sbloccare l'ingorgo burocratico innescato anche da questioni legati alla privacy ma soprattutto da una circolare del ministero dell'Istruzione del 9 febbraio scorso, che ha di fatto messo in stand by il debutto della campagna vaccinale del personale delle scuole in Friuli. Si è arenata ancor prima di partire, visto che la nota ministeriale prevede che il piano sia gestito dal centro, attraverso l'anagrafe nazionale degli assistiti del sistema tessera sanitaria, per il tramite del ministero dell'economia e delle finanze, e non con delega ai presidi (sulla falsariga di quanto accaduto per i rettori dei due atenei in Fvg) alla raccolta delle adesioni secondo il modello che era stato definito dalla nostra e da altre Regioni. Un modello con cui all'Università di Udine si stanno vaccinando gli under 55 (hanno aderito in 798 su 1.478, di cui 500 hanno già fatto la prima dose) e in futuro il personale fra i 55 e i 64 anni (in tutto 579 persone di cui sinora si sono prenotati in 315 come spiega il rettore Roberto Pinton).
IL MINISTERO
Nel tardo pomeriggio il vicepresidente Riccardo Riccardi spiegava, con la collega assessore Alessia Rosolen, che il nodo non era ancora sbrogliato («Stiamo lavorando ad una soluzione»). E in serata il ministero dell'Istruzione interpellato dal cronista ha sottolineato che «la posizione assunta dal ministero non determina alcun pregiudizio nell'avvio della campagna vaccinale contro il covid-19 relativa al personale scolastico della regione Friuli Venezia Giulia. Era solo una procedura amministrativa». Ma, ha spiegato Rosolen, «è ovvio che la circolare non osti alla campagna vaccinale, ma le modalità individuate sono diverse. Stiamo cercando una soluzione. È ovvio che le vaccinazioni saranno fatte. Tutte le regioni che sono già partite e che sono nella nostra stessa condizione faranno la campagna vaccinale per il personale delle scuole. Si tratta di capire quali sono le modalità. Non penso saranno quelle organizzate, come abbiamo fatto in Fvg con le università. Non potremo fare così per le scuole, ma faremo la campagna ugualmente, magari in un altro modo». Chiamando in causa i medici competenti? «No, perché neanche il medico competente può avere i dati trasmessi dal Mef al sistema sanitario nazionale. Il Mef trasmette gli elenchi ed è l'unico titolato. Nell'elenco, però, forse ci sarà la provincia di residenza. Ma dubito che ci sia, perché è un dato sensibile, la scuola di appartenenza, quindi non si potrà organizzare la campagna istituto per istituto agevolando l'esecuzione dei vaccini, ma più probabilmente - ipotizzava ieri sera Rosolen - si farà una campagna nominale. Ogni singolo dipendente del ministero immaginerà un percorso. Ma stanno ancora vedendo come fare i tecnici della Direzione salute, che anche stasera hanno una riunione. C'è un confronto serrato fra informatici, sanitari e avvocati. Di sicuro docenti e non docenti saranno vaccinati esattamente come previsto, ma ancora non si sa con quali modalità». Se negli atenei ha funzionato il modello della delega, spiega, «è solo perché le università hanno avviato la campagna prima di questa circolare inopportuna. Adesso, probabilmente, per le scuole si va verso una prenotazione singola, ma non è ancora deciso», diceva Rosolen all'ora di cena.
I PRESIDI
Il brusco stop prima del via ha lasciato disorientati i presidi. «Siamo in attesa di una comunicazione. Lo stop ha provocato stupore da parte dei dirigenti che erano giò all'opera per raccogliere gli elenchi. Alcuni colleghi li avevano già inoltrati. Era un modo per snellire le procedure», dice Luca Gervasutti (Stellini), che, spiega, per parte sua non aveva raccolto i consensi, ma «avevo dato la possibilità al personale che non fosse interessato alla vaccinazione di manifestare il proprio diniego». Ad aver già spedito gli elenchi dei potenziali vaccinandi, la dirigente del Marinoni Laura Decio: «Data l'urgenza della circolare arrivata venerdì, sabato ho fatto la nota e martedì li abbiamo spediti», con un'adesione che, dice, si attesta «sull'80%». «Lo stop mi ha lasciato parecchio interdetta». È stata «colta di sorpresa» anche Monica Napoli (Stringher). «Aspettiamo dalla Regione di sapere come muoverci e speriamo di procedere il più velocemente possibile».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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