Uno schiaffo istituzionale. Il presidente della Regione, Luca Zaia, punta il dito

Sabato 7 Dicembre 2019
Uno schiaffo istituzionale. Il presidente della Regione, Luca Zaia, punta il dito contro la decisione del ministero di introdurre da subito il vincolo paesaggistico su Comelico e Val d'Ansiei. «Si tratta di un mero elenco di prescrizioni e limitazioni stilato senza la benché minima conoscenza delle peculiarità del territorio montano, contro il quale ricorreremo in ogni sede opportuna». Un atto ostile, soprattutto alla luce del dialogo avviato con il Ministro Dario Franceschini. Di «ripicca» parla il deputato di Fratelli d'Italia (e sindaco di Calalzo di Cadore) Luca De Carlo. «Vergogna» rincara la dose la sua omologa di Auronzo, Tatiana Pais Becher. Nella nota arrivata ieri mattina agli uffici protocollo dei sei municipi è spiegato che «l'efficacia delle disposizioni in esso contenute decorre dalla data di adozione del medesimo».
«Il punto - spiega Staunovo Polacco - non è cosa prescrive il vincolo. Il punto è il vincolo stesso, un limite che noi non volevamo ci fosse, lo abbiamo chiesto e ripetuto ma non siamo stati ascoltati. È una questione di metodo prima ancora che di merito. È una punizione. Perché per la prima volta siamo riusciti in modo compatto a portare avanti dei progetti».
Zambenedetti a pagina III
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