«Una sveglia al governo» Il Comune sta su Marghera

Martedì 22 Giugno 2021
GRANDI NAVI
MESTRE L'Unesco torna a minacciare di inserire Venezia e la sua laguna nella lista nera dei siti in pericolo. L'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura sostiene che ci sono condizioni di rischio per la sostenibilità della città e dell'ambiente, tra queste la questione delle grandi navi da crociera riguardo alle quali nota che la proibizione «teorica» per l'ingresso di queste navi nella laguna non ha effetti pratici, poiché non vi sarebbe ancora un'alternativa alla laguna per l'ormeggio. Si continuano ad esplorare soluzioni temporanee per il transito tra bacino di San Marco e canale della Giudecca; ma secondo l'Unesco questo non basta, occorre invece «urgentemente» una «soluzione di lungo periodo», che dia massima priorità all'ipotesi di «impedire totalmente» l'accesso in Laguna, preferibilmente «reindirizzandole verso porti più adatti nell'area».
LA REAZIONE DEL COMUNE
Per l'Amministrazione Brugnaro reindirizzare le navi verso porti più adatti nell'area significa nient'altro che «spostarle a Porto Marghera», come ha deciso il Comitatone e come si è inserito nei giorni scorsi nella bozza di decreto, in base a un accordo tra Regione, Comune e Governo, che dovrà disegnare gli scenari futuri della laguna di Venezia e la convivenza con le grandi navi da crociera. «Il parere dell'Unesco non è una bocciatura degli sforzi che stiamo facendo, anzi apprezza come il Comune ha gestito l'emergenza acqua alta del 12 novembre 2019 e i passi avanti fatti in altri settori. Piuttosto il documento è una bocciatura dei Governi che negli ultimi anni hanno lasciato impolverare sopra alle scrivanie i temi del dossier Venezia, che sono ben più numerosi della questione delle grandi navi» afferma l'assessore allo Sviluppo economico, Simone Venturini: «L'Agenzia delle Nazioni Unite dice molte cose condivisibili a parte denotare scarsa conoscenza di alcuni fenomeni e luoghi geografici». L'Unesco esprime preoccupazione, oltre che per le grandi navi e per le opere infrastrutturali e industriali, «per l'impatto cumulativo sulla città lagunare dei grandi flussi turistici, del calo della popolazione, delle lacune nella gestione». E l'effetto combinato danneggia «le caratteristiche salienti» di Venezia, per cui i continui effetti «degradanti» dell'intervento umano sul vulnerabile ecosistema lagunare, combinati con il cambiamento climatico, minacciano di determinare danni irreversibili.
«SVEGLIA PER IL GOVERNO»
«Appunto, è una sveglia per il Governo. A nostro avviso quello attuale ha le carte in regola per dimostrarsi migliore dei precedenti, e affrontare tutti i temi che gli hanno lasciato sul tavolo: a partire dal rifinanziamento della Legge Speciale, senza il quale è inutile parlare di salvaguardia fisica. E l'Unesco dice pure che serve minore rigidità legislativa per gestire le città d'arte, e anche residenza, commercio e turismo, cose che noi reclamiamo da almeno 6 anni. E aggiunge anche Porto Marghera sulla quale da anni lo Stato si dimentica di concludere i marginamenti e attrarre nuova industria dato che, senza investitori, è impensabile bonificare 2 mila ettari per opera divina».
Altri porti dove indirizzare le grandi navi da crociera, dunque, per la Giunta Brugnaro significa Porto Marghera: «Mi pare chiaro. La soluzione per noi deve essere solo quella già indicata, Porto Marghera nel canale Nord, e si può anche muoversi subito». Il ministro della Cultura Enrico Franceschini la vede diversamente e torna a proporre di impedire da subito il passaggio delle grandi navi per San Marco. Così, però, vanifica la mediazione raggiunta nei giorni scorsi per permettere alla ventina di navi da crociera previste per questa stagione di arrivare alla Marittima ancora attraverso San Marco.
LA POLEMICA
«Il ministro, che è uno dei più longevi della storia della Repubblica e dovrebbe comprendere che i problemi di Venezia non sono solo quelli che gli fanno avere il titolo sul Financial Times, dovrebbe leggersi bene il parere, da cima a fondo, e scoprirà che il tema delle navi è, appunto, solo uno tra i tanti. Oltretutto proprio lui è stato ministro del Turismo fino a pochi mesi fa, e non mi pare abbia fatto tanto per dare più poteri alle città d'arte, come richiesto anche dall'Unesco».
Anche per l'economia locale «l'invito dell'Unesco al Governo italiano è indubbiamente un modo per smuovere le acque dopo anni di indecisionismo a livello centrale» afferma Vittorio Bonacini, presidente dell'Associazione veneziana albergatori (Ava): «Avremo presto un consiglio direttivo per discutere proprio di grandi navi».
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci