Una campagna internazionale per la reputazione di Venezia

Domenica 14 Ottobre 2018
QUESTIONE DI IMMAGINE
VENEZIA È vero. A Venezia c'è un grande problema di arrivi turistici che fanno salire le statistiche ma singolarmente portano pochi soldi. Di converso, però, i grandi numeri e la confusione indotta dall'eco internazionale di alcuni problemi tipici di Venezia, hanno portato a una diminuzione dei cosiddetti big spender. Quelli che alloggiano nei cinque stelle e che spendono molto in negozi e ristoranti. E allora, che fare per evitare che ogni battito d'ali a Venezia diventi una tempesta a Londra, Berlino, Parigi e, ancor di più a New York e Tokyo?
MESSAGGI DIVERSI
L'assessore al Turismo, Paola Mar, da diverso tempo sta cercando di interloquire direttamente con i visitatori e i media stranieri tramite il circuito social e con #Enjoyrespectvenezia (goditi e rispetta Venezia), ma evidentemente non basta per evitare allarmismi spesso inutili.
«In effetti - spiega Mar - quella dei rapporti con i media esteri è una problematicità che abbiamo affrontato anche con l'assessore regionale Caner. Basta che qualcuno paghi un caffè un po' di più, che ci sia qualche centimetro di acqua alta o che qualche sciagurato si tuffi in canale e la stampa internazionale si butta a capofitti. Questo, ovviamente, vale solo per le notizie negative, perché di quelle positive non si parla mai».
CASE INVISIBILI
Mar cita ad esempio la politica della casa, sulla quale l'amministrazione ha investito molte risorse e invece si parla quasi sempre di case turistiche e di cittadini costretti ad andarsene per mancanza di alloggi.
«Questa amministrazione - sbotta - ha investito moltissimo per la soluzione del problema abitativo a Venezia, impegnandosi con stanziamenti e progetti veri a riaprire entro il 2020 tutte le case di proprietà comunale finora chiuse perché da restaurare. Di questo non si parla, mentre degli sfratti sì ».
STAMPA INTERNAZIONALE
«Un altro esempio - continua - pochi giorni fa abbiamo parlato col sindaco di Spalato e lui ci ha detto che siamo molto avanti. Per il resto del mondo, sembra che siamo indietro. Di qui l'esigenza di far veicolare in maniera diversa alla stampa internazionale ciò che abbiamo in città. A breve, intanto, presenteremo un libretto che spiega che cosa è la città e come si vive. E poi un sito web dedicato. Con il Centro maree stiamo inoltre preparando un messaggio comprensibile a tutti sulle reali misure dell'acqua alta, poiché la misura riferita al mediomare, è ingannevole per chi arriva da lontano».
Allo studio anche un rapporto molto più stretto con la stampa e la televisione estera.
CULTURA IN CRESCITA
In definitiva, non è più nemmeno vero che a Venezia cresce solo il turismo cafone. «Se guardiamo ai dati - dice Mar - c'è stata nel 2017 una crescita del 5.8 % per le istituzioni culturali ad esclusione della Biennale, dell'8.7% per i Musei civici e tassi a due cifre per le chiese. Non è una città che vieni a vedere e basta». Agli albergatori che lamentano rapporti poco efficaci con l'opinione pubblica estera, Mar risponde così: «Chi ha idee sulla comunicazione si faccia avanti e si metta a fare qualcosa di concreto. Agli albergatori, poi ricordo che c'è anche l'Ogd al quale partecipano assiduamente. Loro non sono tagliati fuori».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci