TURISMO
BELLUNO «Dopo la brusca chiusura dell'inverno, l'imperativo è

Giovedì 23 Aprile 2020
TURISMO
BELLUNO «Dopo la brusca chiusura dell'inverno, l'imperativo è non perdere l'estate. Sarà una stagione complicata, ma noi vogliamo far vedere che ci siamo. É anche una questione di responsabilità: un marchio conosciuto come il nostro nei momenti difficili non può certo tirarsi indietro». Marco Pappalardo, direttore marketing di Dolomiti Superski, spiega come il Consorzio stia studiano le strategie per riprendere l'attività estiva nei 12 comprensori aderenti, inclusi i 4 bellunesi Cortina, Civetta, Arabba/Marmolada e Falcade San Pellegrino. Ovunque l'utilizzo degli impianti di risalita durante la bella stagione negli ultimi anni ha riscosso un successo sempre crescente incontrando i favori di escursionisti, famiglie e appassionati di mountain bike.
Quali sono le principali problematiche che state affrontando?
«Ci stiamo ancora muovendo in un contesto di incertezza. Per questo abbiamo elaborato una serie di scenari, sulla base delle informazioni che abbiamo reperito tramite studi di mercato, proiezioni e così via. Su questi scenari stiamo lavorando affinché l'attività estiva, che chiamiamo Dolomiti Supersummer possa esserci».
Quindi l'estate è in forse?
«Questo non lo credo, anzi. Noi ci stimo impegnando affinché tutto possa funzionare. Sarà però necessario che le istituzioni collaborino in modo le restrizioni in qualche modo vengano tolte o attenuate. Ciò dovrà riguardare l'intera filiera del turismo, a iniziare dalle strutture ricettive. Vedere gli alberghi che riaprono sarebbe un segnale importante».
Cosa prevedete per i prossimi mesi?
«Sicuramente sarà un'estate difficile. Intanto perché sarà più breve visto che prima di tutto ci si dovrà attrezzare per rispettare le normative. Poi perché, quasi certamente, non potremo contare sui turisti che arrivano dall'estero, ma rimarremo sui mercati di prossimità».
Su cosa punterete per favorire il rilancio e la ripartenza?
«Punteremo sui vantaggi che le Dolomiti hanno rispetto alle località di mare. Ovvero sulla possibilità di offrire vacanze nella natura, di stare in bellissimi scenari dove ci si può muovere liberamente. Lontano dagli affollamenti che invece sono inevitabili nelle stazioni balneari. Il nostro è un contesto che ben si adatta a quello che sarà il post coronavirus».
Come avete gestito invece la chiusura anticipata della stagione invernale per la quale avevate annunciato dei rimborsi sugli skipass?
«Da un punto di vista pratico, non è stato un problema fermare gli impianti in anticipo. Peraltro avevamo deciso di farlo prima dell'emanazione del decreto che poi bloccò gli impianti in tutta Italia. Avevamo ritenuto che, per senso di responsabilità, non si potesse fare altrimenti. Certo, è stato un peccato perché la stagione stava procedendo a pieno regime, come un'auto lanciata in autostrada fermata prima di arrivare a destinazione. Confermiamo le iniziative che riguardano gli skipass. Fino ad ora ci siamo dovuti occupare di altre questioni più urgenti. Ci stanno arrivando richieste di chiarimento riguardo. Rispondo che stiamo studiando delle policy sui rimborsi e che questi sicuramente verranno concessi dopo che ne avremo definito precisamente le modalità».
Andrea Ciprian
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