Trento, Rossi rilancia il dialogo «Le Dolomiti un bene di tutti»

Martedì 25 Settembre 2018
LE REAZIONI
dal nostro inviato
ROCCA PIETORE (BELLUNO) Assenti alla seduta, ma presenti nella polemica. C'è chi, come Ugo Rossi, da presidente della Provincia di Trento non era stato invitato, ma ha confidato comunque il suo pepato auspicio in riferimento agli eletti del Veneto: «Spero solo che sulla Marmolada non facciano troppe sceneggiate perché ne vediamo già fin troppe». C'è poi chi, come il consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), si è fermato a Malga Ciapela: «Sono qui per rispetto della popolazione e delle istituzioni, ma non partecipo ad un appuntamento che non affronta i veri problemi della montagna». E c'è poi il Partito Democratico che, come annunciato, non si è fatto vedere, ma ha voluto ugualmente farsi sentire: «Non è stata presa nessuna decisione che migliora la qualità della vita dei bellunesi, è un voto assolutamente inutile».
PROTOCOLLO D'INTESA
L'uscente Rossi, ricandidato alle elezioni del prossimo 21 ottobre (ma questa volta senza Pd), ha mostrato di non temere troppo l'iniziativa del Consiglio regionale: «I confini sono una cosa seria, da che mondo è mondo passano sulle creste di montagna. La recente sentenza non ha fatto altro che confermare questa ovvietà». Il governatore trentino ha rilanciato l'idea di un confronto istituzionale, pungendo però i vicini: «Le Dolomiti sono un bene di tutti che possiamo anche gestire insieme. Credo sia più importante per le vallate venete fare politiche della montagna, come si fanno in Trentino e in Alto Adige. Sarebbe, inoltre, ora e tempo che il Veneto esaminasse e approvasse la nostra proposta di protocollo d'intesa sulle attività di valorizzazione e di recupero dell'area della Marmolada e del passo Fedaia che fin dall'inizio dell'anno scorso giace negli uffici della Regione Veneto, senza che ci sia stata risposta».
IL CENTROSINISTRA
Per quanto riguarda il centrosinistra veneto, invece, Ruzzante è salito fino a Rocca Pietore, ma non è andato oltre la partenza della funivia. «Non nego l'importanza della cerimonia con cui si onoreranno i caduti della Grande Guerra e infatti sosterò al sacrario di Pian di Salesei ha spiegato anche se vorrei che si ricordasse che il Veneto è terra di pace. Ma avrei partecipato alla seduta se fossero stati posti i temi della montagna che si sta spopolando, del servizio sociosanitario in queste aree, dell'autonomia che manca. Avevo proposto di stanziare un milione per i piccoli Comuni montani, ma la Lega ha bocciato il mio emendamento. Quella stessa Lega che a Canazei esulta per la modifica del confine a favore del Trentino. A questo punto l'unico che può risolvere questa contraddizione è Matteo Salvini». I dem invece sono rimasti fermi sull'Aventino: «La seduta si può sintetizzare in tre parole: chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Proprio le cose che i veneti non sopportano», ha fatto sapere Graziano Azzalin. «Che senso ha andare sulla Marmolada per votare una mozione che non cambia niente in merito, visto che la Giunta ha già fatto ricorso?», si è chiesto Andrea Zanoni. «Ricordo che per i Mondiali di sci a Cortina è stato il Governo Gentiloni a stanziare 300 milioni, per l'elettrificazione ferroviaria della tratta Feltre-Belluno-Vittorio Veneto il ministro delle Infrastrutture Delrio ha messo 110 milioni», ha evidenziato il capogruppo Stefano Fracasso.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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