Tre paesi ma due diverse ordinanze Santo Stefano vieta l'asporto dopo le 22

Venerdì 2 Ottobre 2020
Tre paesi ma due diverse ordinanze Santo Stefano vieta l'asporto dopo le 22
I DOCUMENTI
SANTO STEFANO Comune che vai, ordinanza anticovid che trovi in Comelico. E così capita che le norme cambino oltrepassando un semplice ponte. Alla fine il preannunciato atto congiunto, tra i tre comuni di Comelico Superiore, San Pietro e Santo Stefano, non c'è stato, rimanendo nelle intenzioni. Soltanto i primi due hanno concordato il contenuto, che va oltre le indicazioni pervenute dal Dipartimento di prevenzione dell'Uls n.1 Dolomiti, mentre il terzo ha preferito attenersi esclusivamente alle direttive. Anche la tempistica di pubblicazione, avvenuta l'altro ieri, è stata diversa: con Palazzo Alfarè che ha anticipato di diverse ore l'ordinanza degli altri due municipi, dove i provvedimenti sono stati firmati contemporaneamente. E le differenze contenute non sono di poco conto, soprattutto per le attività economiche e gli assembramenti.
LA MAPPA
Così capita che in due aree del Comelico sia previsto anche l'asporto di cibo, mentre nel territorio comunale amministrato dal sindaco Oscar Meneghetti i bar e i locali pubblici devono chiudere completamente alle 22. In tutti e tre i casi le misure di rafforzamento per il contenimento epidemico, finalizzato alla tutela della salute pubblica, stabiliscono l'utilizzo della mascherina in ogni contesto extradomestico. Sono esclusi dall'obbligo di indossare il dispositivo i bambini under 6 e i portatori di patologie incompatibili con la mascherina. Si potrà, inoltre, farne a meno durante l'attività motoria o sportiva, che dovrà esser svolta preferibilmente in forma individuale. Tutti gli esercizi e i locali pubblici, per il servizio ai tavoli o al banco, dovranno abbassare le serrande alle 22. A San Pietro e Comelico Superiore nel caso di attività fisica di più persone, dovrà essere garantito il distanziamento interpersonale di almeno due metri. Nei paesi delle due realtà è consentita la vendita da asporto anche dopo le dieci di sera, da effettuarsi previa ordinazione online o telefonica, assicurando ingressi dilazionati per il ritiro dei prodotti. Resta, inoltre, possibile la consegna a domicilio. Nelle due ordinanze uguali vengono, fra l'altro, ricordate le norme per il ritiro effettuato dall'avventore (uso di mascherina, guanti o gel igienizzante e distanziamento).
ASSEMBRAMENTI
I sindaci Manuel Casanova Consier e Marco Staunovo Polacco hanno poi disposto il divieto assoluto di assembramento su tutto il proprio territorio comunale, anche in ambito extraurbano. In tutti e tre i casi le misure resteranno in vigore fino al 15 ottobre compreso. Intanto, rispetto all'estate e ai primi giorni autunnali, il livello di attenzione da parte dei cittadini è aumentato considerevolmente. «Stiamo avendo una reazione positiva afferma Manuel Casanova Consier, il cui comune registra il maggior numero di casi positivi al Covid19 . La gente si dimostra molto più attenta». E ricorda che «è fatto obbligo a chiunque di osservare e fare rispettare l'ordinanza». Le misure sono state necessarie, visti i numeri e l'urgenza di rafforzare gli elementi di barriera nei contatti interpersonali, per ridurre la carica virale potenzialmente trasmessa, contenere le occasioni di assembramento e contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Sono disposizioni che, auspicate anche da buona parte della popolazione, si sono aggiunte alla normativa statale e regionale già in vigore e che sono state trasmesse, per i conseguenti controlli, alla polizia locale, alla locale stazione dei carabinieri, alla prefettura e questura di Belluno (alla quale, però, non è stata inviata quella di Santo Stefano), nonché all'azienda socio-sanitaria.
Yvonne Toscani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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