Test rapidi: in arrivo centomila tamponi

Domenica 29 Marzo 2020
IL PIANO
TREVISO Centomila tamponi per eseguire nuovi test rapidissimi in grado di evidenziare nel giro di soli 15 minuti, attraverso una piccola puntura sul polpastrello, se una persona è stata contagiata dal coronavirus. L'Usl della Marca li ha già ordinati. Il loro arrivo è atteso nei prossimi giorni. In queste ore la Microbiologia di Treviso sta portando avanti le sperimentazioni necessarie. I test-lampo devono essere affinati al meglio. In un primo momento il nuovo esame verrà usato per controllare il personale che lavora negli ospedali. Se non ci saranno contrattempi, di seguito si lavorerà per renderlo accessibile a tutti i cittadini. Il nuovo sistema apre le porte a un salto di qualità enorme: si profila la possibilità di mappare la diffusione del Covid-19 in modo straordinariamente preciso. Prima, però, bisogna portare a termine la sperimentazione che il Ca' Foncello ha messo in piedi in collaborazione con il policlinico San Matteo di Pavia. «Abbiamo già iniziato a testare mille tamponi rapidi. In questo momento stiamo procedendo comparando i risultati con quelli del tampone nasale spiega Roberto Rigoli, direttore dell'unità di Microbiologia di Treviso abbiamo eseguito il nuovo esame su pazienti sintomatici già ricoverati, su pazienti che avevano appena sviluppato i sintomi, su persone asintomatiche positive in isolamento domiciliare, su chi era ammalato ed è guarito e, infine, su persone con tampone negativo».
LA SPERIMENTAZIONE
La differenza tra il tampone nasale e il test rapido sta nel fatto che con il primo si fotografa solo un momento preciso mentre con il secondo si va a misurare la presenza di anticorpi specifici contro il coronavirus. «C'è un gruppo di anticorpi che emerge poco dopo il contagio e un altro gruppo che si sviluppa nei giorni seguenti fa il punto il direttore della Microbiologia accertare la presenza dei primi, di entrambi o solo dei secondi ci può consentire anche di dare una prospettiva temporale all'infezione». In altre parole, si può capire se la malattia è appena iniziata, se è in corso o se c'è stata e se n'è andata senza causare troppi problemi. La sperimentazione del test-rapido su due gocce di sangue ha un duplice obiettivo: valutare l'accuratezza delle risposte rispetto a quelle del tampone tradizionale e valutare se gli anticorpi in questione sono neutralizzanti. Cioè se sono realmente in grado di sconfiggere il Covid-19. «Li stiamo studiando rivela Rigoli se si confermeranno neutralizzanti, ci potrebbe essere anche la possibilità di consentire la libera circolazione delle persone che li hanno sviluppati». Prima, però, servono risposte precise. «Tutte le esperienze che stiamo portando avanti nell'ospedale di Treviso specifica il primario vengono istantaneamente condivise con la Regione. Ogni possibile strada per aiutare i cittadini è seguita sempre con la massima attenzione. La Regione Veneto non sta tralasciando assolutamente nulla. Non credo, francamente, che tutti possano dire la stessa cosa».
I RINFORZI
Nel frattempo l'Usl della Marca ha assunto in blocco 79 persone, sette medici, 18 infermieri, 52 operatori e 2 addetti, per far fronte all'emergenza coronavirus e al contagio di 135 dipendenti. «In questa emergenza, dolorosa ed estenuante, nella nostra Usl ognuno sta facendo la propria parte, in prima linea, senza mai tirarsi indietro tira le fila Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria trevigiana dagli assistenti socio sanitari ai medici, dagli infermieri al personale amministrativo tutto. Ringraziamo tutti per il lavoro che stanno facendo. Compreso il settore amministrativo, che in questi giorni è stato impegnato in una corsa da primato alle assunzioni».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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