Termoscanner in piazza Borsa: «Possono usarlo tutti»

Venerdì 29 Maggio 2020
Termoscanner in piazza Borsa: «Possono usarlo tutti»
IL PROGETTO
TREVISO Consentirà di misurare la temperatura corporea a chi entra nell'edificio, ma anche a cittadini e clienti dei negozi della zona, contribuendo così a un monitoraggio su vasta scala della diffusione del Covid 19 tra la popolazione. Nei prossimi giorni un super termoscanner verrà installato agli ingressi della Camera di commercio. Dopo la chiusura nel pieno dell'emergenza sanitaria, con la stragrande maggioranza del personale al lavoro da casa, anche l'ente camerale sta progressivamente tornando alla normalità e riaprendo le proprie porte agli esterni. Ovviamente adottando tutti i protocolli di sicurezza del caso: tra questi la verifica preventiva dell'eventuale stato febbrile di dipendenti e utenti. Allo scopo l'istituzione ha acquistato un'apposita apparecchiatura automatica a elevata potenza: verrà sistemata, con ogni probabilità, al pian terreno del palazzo di piazza Borsa, negli spazi in passato occupati dal bar. Da qui dovranno transitare tutti coloro che devono accedere agli uffici. Analogo impianti verrà attivato anche nella sede di Belluno, in piazza Santo Stefano.
L'OBIETTIVO
Ma l'operazione, per la quale la Cciaa trevigian-dolomitica ha investito circa ventimila euro, rientra in un più ampio progetto promosso dal sistema camerale veneto in collaborazione con l'università di Padova. Come spiegano il presidente Mario Pozza e il segretario generale Romano Tiozzo, infatti, gli scanner saranno a disposizione della comunità: chi passa da quelle parti, ovviamente su base volontaria, potrà farsi misurare la temperatura, con l'assistenza dei appositi addetti. Non solo, potranno servirsene anche gli esercizi commerciali dei paraggi, senza dover così attrezzarsi singolarmente per misurare la temperatura ai propri clienti prima di farli entrare. Il consumatore riceverebbe poi il via libera su una specifica app da esibire al negoziante.
IL SISTEMA
Il sistema, assicurano i vertici dell'istituzione, garantisce naturalmente anonimato e privacy. Vista la collocazione in aree centralissime e di frequente passaggio delle sedi camerali, sia nel capoluogo della Marca sia in quello bellunese, la mole di persone testate potrebbe essere notevole. Proprio per questo i dati raccolti in questo modo verranno poi inseriti in una banca dati digitale gestita dall'ateneo di Padova, per essere poi elaborati nell'ambito di uno studio epidemiologico condotto dal gruppo di ricerca guidato dal professor Andrea Crisanti sull'incidenza del coronavirus nella popolazione veneta. «Un contributo in più, oltre agli screening con i test sierologici e i tamponi ribadisce Tiozzo -, da fornire alla comunità scientifica per avere informazioni sullo stato di salute dei cittadini e combattere di più e meglio il virus».
M.Zan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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