TENTATO OMICIDIO
LEGNARO (PADOVA) La nuova legittima difesa è legge. Una

Venerdì 29 Marzo 2019
TENTATO OMICIDIO
LEGNARO (PADOVA) La nuova legittima difesa è legge. Una ventata di speranza per il macellaio Walter Onichini condannato in primo grado a 4 anni e 11 mesi per tentato omicidio. Il 22 aprile del 2013 all'interno della sua villetta di Legnaro, un comune di 9 mila anime alle porte di Padova, ha sparato al ladro albanese Elson Ndreca penetrato nella sua abitazione per rubare.
Onichini, che da allora ha cambiato lavoro e anche provincia, il 2 aprile sarà davanti alla Corte d'Appello di Venezia nel tentativo di arrivare a una assoluzione o di vedersi ridotta la pena.
LA MOSSA DEL LEGALE
Il suo legale, Ernesto De Toni, alla fine della scorsa settimana, speranzoso di poter sfruttare la nuova legge sulla legittima difesa, sempre che entri in vigore in tempi utili, ha prodotto e inoltrato una seconda memoria difensiva ai giudici lagunari. Il documento, indirizzato a Carlo Citterio presidente della Corte, punta proprio sul testo della nuova legge, dove viene sottolineato come ...La punibilità è esclusa per chi ha commesso il fatto per salvaguardia della propria o altrui incolumità e che ha agito in condizioni di grande turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto....
E per l'avvocato il suo assistito, quella notte di sei anni fa, era in casa insieme alla moglie a al figlio di appena 21 mesi quando Ndreca e i suoi complici si erano intrufolati all'interno dell'abitazione, forzando la finestra e la porta d'ingresso. Il macellaio, svegliato di soprassalto, ha sparato al ladro entrato furtivamente nella sua proprietà per difendere l'incolumità propria e soprattutto dei suoi cari. «...In quel momento ho pensato a mio figlio, pensavo me lo avessero preso e messo in un baule...» ha sempre raccontato agli inquirenti Onichini.
LA FATTISPECIE
Insomma, tutto rientrerebbe proprio nella nuova legge, dove è anche sottolineato come non sia punibile chi si difende all'interno del proprio domicilio. Il legale, su queste basi, chiederà alla Corte l'assoluzione del macellaio perchè il fatto non costituisce reato, o perchè manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto costituisca reato. Nella memoria difensiva bis è stato toccato anche il risarcimento del danno. Il giudice di primo grado ha condannato Onichini a versare una provvisionale di 24.500 euro al ladro albanese. Ma se grazie alla nuova legge il macellaio verrà riconosciuto innocente, Ndreca anche in sede civile non potrà più chiedere alcun tipo di risarcimento.
Al macellaio dunque non potrà capitare quanto sta accadendo a Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola sempre in provincia di Padova, assolto in via definitiva per avere sparato e ucciso la notte tra il 25 e il 26 aprile del 2012 il ladro moldavo penetrato nel suo negozio, ma che deve ancora fare i conti con una possibile indennità, quindi una causa civile, chiesta dalla mamma e dalla sorella del morto.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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