TECNOLOGIA E FUTURO
BELLUNO Anche nella fase 2, la Camera di commercio di Belluno

Venerdì 29 Maggio 2020
TECNOLOGIA E FUTURO
BELLUNO Anche nella fase 2, la Camera di commercio di Belluno e Treviso rilancia sul fronte tecnologico. Sia per la sicurezza sanitaria, sia nell'organizzazione del lavoro. Nei prossimi giorni, all'ingresso della sede di piazza Santo Stefano verrà installato un maxi termoscanner. Servirà, innanzitutto, a misurare la temperatura di quanti dipendenti e utenti devono accedere agli uffici, che piano piano stanno tornando all'attività ordinaria in presenza dopo la chiusura nel pieno dell'emergenza sanitaria. Un'analoga apparecchiatura entrerà in funzione anche nella struttura di Treviso, per un investimento complessivo intorno ai ventimila euro. L'operazione, però, come spiegano il presidente Mario Pozza e il segretario generale Romano Tiozzo, rientra in un più ambizioso progetto, promosso dal sistema camerale veneto (anche le consorelle si doteranno di scanner simili) in collaborazione con l'università di Padova. La misurazione della temperatura, infatti, sarà aperta pure agli esterni.
L'IDEA
Ad esempio ai clienti dei negozi della zona, con il vantaggio, per i commercianti, di non doversi così dotare di dispositivi singoli per accertare il livello febbrile dei consumatori: grazie ad una app l'interessato potrà esibire il risultato della misurazione all'esercente. Il tutto, naturalmente, su base volontaria e con la garanzia dell'anonimato. Non solo: vista la posizione centrale, in un'area di frequente passaggio, della Camera di commercio (a Belluno come a Treviso), l'obiettivo è raccogliere una cospicua mole di dati. Queste informazioni potranno così contribuire ad uno studio epidemiologico condotto dal gruppo del professor Andrea Crisanti dell'ateneo patavino sulla diffusione del virus tra la popolazione. In questi giorni, come detto, il personale dell'ente camerale sta riprendendo il proprio posto in ufficio. Nelle scorse settimane, proprio per contenere i rischi di contagio, la stragrande maggioranza ha lavorato da casa propria in modalità smart: una ventina di addetti su 32 nel bellunese, 122 su 132 dipendenti totali nel complesso delle varie sedi. L' esperimento ha avuto successo, con significativo apprezzamento da parte dei fruitori, tanto che in futuro potrebbe essere reso strutturale per alcuni servizi: ad esempio quelli relativi all'assistenza delle imprese per le esportazioni e le attività all'estero, in cui la formula virtuale può consentire una consulenza ancor più veloce e personalizzata dello sportello fisico. Come la Camera di commercio, anche diverse imprese del territorio hanno reinventato il proprio modello di business per fronteggiare le conseguenze della pandemia.
AZIENDE VIRTUOSE
Tra gli esempi positivi citati dall'istituzione camerale, anche la bellunese Siliconplastic. L'azienda di Forno di Zoldo, 125 dipendenti, specializzata in componenti per occhialeria e per il settore moda, ha convertito parte delle proprie linee per produrre visiere protettive certificate. La peculiarità, sottolineano Arcangelo e Virgilio Costantin, della famiglia titolare, è data dai materiali di alta qualità, che permettono una visione prolungata e senza distorsioni, e dal sistema di regolazione brevettato, che garantisce aerazione ed evita l'appannamento, anche indossando lo schermo sopra gli occhiali da vista. Dopo le prime forniture, la ditta sta ricevendo nuove commesse: la potenzialità realizzativa si aggira sui 4mila pezzi al giorno e, se la risposta del mercato sarà quella sperata, la produzione potrebbe proseguire ben oltre la fase di emergenza Covid.
Mattia Zanardo
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