Studenti positivi, 91 classi a carico del team scuola

Sabato 28 Novembre 2020
IL CASO
BELLUNO Boom di positivi tra gli studenti. Sono 91 le classi attualmente in carico al team scuola del Dipartimento di Prevenzione e quasi 40 quelle che si trovano in isolamento domiciliare fiduciario. Calcolando che molte, al loro interno, contano almeno 20 alunni non è difficile immaginare da una parte il carico di lavoro in seno all'Usl 1 Dolomiti, dall'altra la portata del contagio che coinvolge ormai giovani e anziani. L'alto numero di positivi registrato in questa seconda ondata è da attribuire, in parte, proprio agli istituti scolastici, a differenza di marzo rimasti aperti e poi via via limitati con la didattica a distanza per le superiori.
NELLE VITE DI TUTTI
Dal dato sulle classi seguite dall'azienda sanitaria emerge come non ci sia una fascia d'età più colpita. Il virus s'intrufola nelle vite di grandi e piccini, maggiorenni e di 3 anni. Lo confermano, appunto, le 91 classi sotto osservazione: 1 del nido, 14 dell'asilo, 41 delle scuole elementari, 28 delle medie, 3 delle superiori e 4 del doposcuola. Sono 39, invece, le classi in isolamento domiciliare. «Il potenziamento del team scuola fa sapere l'Usl 1 Dolomiti ha permesso di accelerare l'esecuzione dei tamponi sul posto. Dal 14 settembre a oggi sono state prese in carico 344 classi, di cui 59 solo nell'ultima settimana».
CONSEGUENZE SULLA MENTE
Gli effetti del virus non sono limitati al corpo ma riguardano spesso anche la mente. È per questo motivo che l'azienda sanitaria ha organizzato tre incontri per genitori e insegnanti sull'impatto emotivo da covid in bambini e ragazzi. Com'è possibile gestire ansia a preoccupazioni? Se ne parlerà con una psicologa nei tre webinar del 30 novembre, 2 e 3 dicembre, dalle 18 alle 20. Per partecipare agli incontri è necessario inviare una mail all'indirizzo covid19.bl.sospsicologico@aulss1.veneto.it.
VETTORI INCONSAPEVOLI
Con la seconda ondata di contagi l'età media dei positivi è scesa in modo drastico. Anche se la gravità della malattia dipende spesso da altre patologie, più che dalla data di nascita del paziente, è altrettanto vero che le persone positive più giovani sono quasi sempre asintomatiche o con sintomi lievi. Tuttavia rimangono un vettore di contagio. «Se guardiamo ai positivi nei primi 20 giorni di novembre ha evidenziato ieri mattina il dirigente sanitario Adriano Rasi Caldogno vediamo che il 39 per cento si inserisce nella fascia d'età tra i 46 e i 70 anni, il 32 tra i 19 e i 45 e il 12 tra i 71 e gli 85». Nessuno è rimasto escluso dal contagio. Ecco spiegata l'importanza dei tamponi per scovare gli asintomatici che non sanno di aver contratto il virus. L'Usl 1 Dolomiti esegue in media 1.200 tamponi rapidi e 1.100 molecolari al giorno. Meno nel weekend quando sono attivi meno drive-in, di più in mezzo alla settimana. Numeri da capogiro soprattutto se paragonati alla scorsa primavera quando i tamponi molecolari oscillavano tra i 220 e i 250 al giorno.
ATTESE MEDIE
«Ora i numeri sono entrati in un ordine di grandezza superiore ha continuato Rasi Caldogno e questo allunga i tempi di attesa ai drive-in: 15 minuti in orario notturno, 50 minuti (a volte un'ora) durante il giorno a Sagrogna. Negli altri drive-in l'attesa è in media di 45 o 30 minuti, a volte si arriva a 2 ore e mezza». Lo stesso discorso vale per l'attesa del referto che non dovrebbe sforare le 48 ore. «Esprimo il mio rammarico per il disagio ha concluso il direttore Ma è giustificato da dei numeri imponenti. Nonostante l'impegno da parte di tutti, è difficile riuscire ad accorciare i tempi».
DP
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