Stefani: «I testi ora sono pronti» Zaia: «Non è più tempo di scuse»

Lunedì 29 Aprile 2019
Stefani: «I testi ora sono pronti» Zaia: «Non è più tempo di scuse»
IL DIBATTITO
VENEZIA «Non è più tempo di scuse», dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. E il ministro agli Affari regionali, la vicentina Erika Stefani, rincara: «Noi siamo pronti a portare i testi in Consiglio dei ministri».
In una domenica piovosa e fredda, quasi come quel 22 ottobre 2017 quando oltre due milioni di veneti andarono a votare, il tema dell'autonomia torna a scaldare il dibattito politico, con i due vicepremier che si punzecchiano, il leghista Matteo Salvini a dire che il Parlamento non può essere usato per perdere tempo e il pentastellato Luigi Di Maio nuovamente a frenare, escludendo che possano esserci scuole o sanità di serie A e di serie B tra Nord e Sud del paese. Un tormentone che rischia di andare ben oltre le elezioni europee, mentre nulla vieterebbe di portare l'intesa all'esame del Consiglio dei ministri. È questo che dice la titolare degli Affari regionali e dell'Autonomia, Erika Stefani: «Noi siamo pronti a portare i testi in Consiglio dei ministri. Le istanze avanzate dalle regioni sono legittime e in quanto tali vanno ascoltate. È evidente che la Lega non ha alcuna intenzione di creare divari o togliere diritti anzi, l'autonomia è una risposta che travalica i confini di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Noi crediamo in uno stato moderno, efficiente che tagli gli sprechi e la nostra riforma basata sull'esperienza delle regioni che offrono i servizi migliori è la soluzione giusta».
IL MONITO
Non nasconde l'irritazione il governatore Luca Zaia: «Pensare che si possa continuare a buttare la palla a fondo campo e si continui a procrastinare, è una modalità che non ci piace. E non credo neanche che l'autonomia debba diventare oggetto di scontro politico perché, visto e considerato che i 5 Stelle si richiamano spesso a Rousseau, alla democrazia rappresentativa, alla democrazia digitale, al popolo che deve decidere, la sintesi gliela abbiamo già fatta noi sgrezzando il lavoro». Tradotto: c'è stato un referendum e il verdetto è stato chiaro. «È già stato tolto - dice Zaia - tutto quello che è dibattito politico, perché i cittadini si sono già espressi e hanno detto che pretendono l'autonomia. La storia del paese di serie e A e di serie B sta diventando ormai una scusa, è chiaro, che non serve a nulla nel negoziato giuridico e costituzionale sull'autonomia. Ci sono già tutti i correttivi, tutte le garanzie, nell'intesa. Ma è anche vero che non possiamo accettare che si continui a dire che questo è la secessione dei ricchi o un atto di egoismo». Quello dell'autonomia, dice il governatore, «è un progetto che vuol fare ripartire non solo il Veneto ma l'intero Paese. L'autonomia, volenti o nolenti, costituirà una pagina di storia di questo Paese. Chi ha delle perplessità sbaglia perché così rischia di far scrivere questa pagina di storia a qualcun altro. Il percorso è avviato e nessuno lo fermerà più». E quindi? Quindi, dice Zaia, bisogna procedere: «Il Consiglio dei Ministri mandi subito avanti un'intesa, discutiamo dei dettagli su cui si deve discutere ma si vada avanti. Non è più tempo di scuse».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci