SOLIDARIETÀ IMPRENDITORIALE
BELLUNO Non è stato un terremoto. Ma quasi.

Mercoledì 14 Novembre 2018
SOLIDARIETÀ IMPRENDITORIALE
BELLUNO Non è stato un terremoto. Ma quasi. L'effetto dirompente e distruttivo del maltempo ha frantumato la quotidianità dell'Alto Bellunese. Non solo per le case e gli abitanti: anche nell'industria. Sono diverse le fabbriche che hanno dovuto interrompere la produzione, moltissime quelle che hanno accusato danni; e sono molte anche le piccole o micro aziende che hanno perso tutto. Una situazione difficile, che ha fatto scattare subito il Pge, il Piano Gestione Emergenze di Confindustria. Lo stesso piano messo in campo nel Centro Italia colpito dal sisma.
Ma ancora non è sufficiente. Per ripartire serve ben altro. Lo hanno toccato con mano ieri mattina i vertici degli industriali del Veneto, che sono stati in sopralluogo a Taibon Agordino, una delle zone più martoriate dalla furia della natura (prima con il terribile incendio delle Pale di San Lucano, poi con l'alluvione del torrente Cordevole e la tromba d'aria). Sui luoghi distrutti dal maltempo oltre al presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, anche Gabriella Chiellino (delegata all'Ambiente) e Denise Archiutti (delegata del sistema LegnoArredo), accompagnati dall'assessore regionale Gianpaolo Bottacin. «A Taibon Agordino abbiamo potuto vedere alcuni degli interventi urgenti che la Regione, insieme ai Comuni, sta censendo in maniera capillare e che richiedono un supporto finanziario e operativo immediato ha dichiarato il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas . Per questo, il sistema imprenditoriale veneto si è messo a disposizione per risolvere alcune emergenze e necessità».
COME UN TERREMOTO
La prima mossa messa in campo dagli industriali è il Pge. Proprio come era avvenuto per il grande terremoto che ha colpito il Centro Italia. Nei giorni scorsi è stato attivato tra le aziende associate il Programma Gestione Emergenze, la rete delle imprese che serve a proteggere il sistema imprenditoriale da possibili cadute in un periodo di emergenza. Il Piano censisce le necessità immediate che vengono segnalate dalle imprese. E attiva la solidarietà tra imprenditori. Se ad esempio un'azienda ha subito dei danni alle macchine produttive, il Pge trova il modo di reperire macchinari simili all'interno del sistema imprenditoriale italiano, e di farli arrivare dove servono in prestito, in modo da non rallentare la ripresa dopo la tempesta. È stato così per il terremoto, sarà così anche stavolta. Non ha dubbi Zoppas: «Sono sicuro che le imprese non faranno mancare il proprio contributo».
MISURE STRAORDINARIE
Oltre la solidarietà, però, c'è un grande lavoro da fare, in termini di semplificazione. Non è possibile gestire la fase post-emergenza con norme e regole normali. Da qui la richiesta dei vertici regionali di Confindustria di semplificazione. «La prima emergenza è quella di velocizzare il recupero e lo smaltimento delle tonnellate di legno che la tempesta ha lasciato a terra - dice Zoppas -. La seconda è quella di fare una fattuale valutazione dei danni per poi stilare l'elenco dei molti micro-interventi a cui far fronte; la terza è quella di lavorare ad una progettualità di lungo termine per favorire il recupero, la crescita e lo sviluppo delle terre alte. Perché tutto questo avvenga speditamente è necessario che si nomini quanto prima il commissario straordinario. Allo stesso tempo, chiediamo al Governo di prevedere alcune misure ad hoc per permettere al territorio di risollevarsi velocemente. Sarebbe opportuna una deroga al Decreto Dignità nelle aree danneggiate con particolare riferimento alla flessibilità sulle assunzioni per le persone impiegate negli interventi, la necessità di prevedere iter burocratici e normative amministrative semplificati per l'avvio dei lavori, lo smaltimento dei rifiuti. E non ultimo, un regime di agevolazioni fiscali per permettere alle aziende di tornare competitive».
Il mondo produttivo suggerisce al Governo qualche mossa. Ma non sta certo a guardare; il sistema confindustriale lancia la proposta: le aziende adottino i microprogetti di ricostruzione e li portino avanti. «Una delle mission di Confindustria Veneto è quella di promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale dell'industria - afferma Gabriella Chiellino, delegata all'Ambiente di Confindustria Veneto -. Crediamo che una testimonianza forte in questo senso le imprese venete potrebbero darla adottando uno dei molti micro-progetti, come piste ciclabili o parchi gioco distrutti, distribuiti nei vari Comuni che sono stati oggetto di questa emergenza».
Damiano Tormen
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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