Soldi agli eroi del Covid, l'accordo ancora lontano

Martedì 13 Luglio 2021
Soldi agli eroi del Covid, l'accordo ancora lontano
NODO DA SCIOGLIERE
PORDENONE Il confronto previsto per oggi tra la direzione dell'Asfo e il sindacato proverà a trovare una possibile via d'uscita per chiudere la partita e pagare così gli eroi del Covid. Ma su quanto e come pagare infermieri, operatori socio-sanitari e le altre figure professioni (esclusi i medici per i quali sono previsti altri canali di finanziamento e altre intese) che hanno combattuto la guerra al virus negli ospedali e nelle strutture territoriali sembra che non ci sia ancora una unità di intenti. Stando ai dati emersi nell'ultimo incontro, nel periodo giugno-dicembre 2020, nei reparti direttamente interessati all'emergenza (aree-Covid, Terapia intensiva e Pronto soccorso) si è ininterrottamente lavorato per circa 77mila ore. È su questo ammontare che il sindacato chiede una premialità.
LE DISTANZE
Circa tre settimane fa la direzione sanitaria e le organizzazioni sindacali si erano lasciate su posizioni piuttosto distanti. Al tavolo odierno si capirà se queste distanze potranno ridursi e aprire la strada a un'intesa su come ripartire circa un milione di euro oppure se ci siano ancora ostacoli. Alla vigilia del vertice le prospettive non erano molto promettenti: all'interno dello stesso fronte sindacale infatti sono emerse proposte diverse tra loro. Ma ripartiamo da ciò che l'Azienda sanitaria aveva annunciato e su come intende ripartire le risorse. I circa 980 mila euro che la direzione guidata da Jospeph Polimeni ha recuperato sarebbero destinati al pagamento del lavoro straordinario di tutti i dipendenti dell'Azienda sanitaria. La direzione era stata chiara: per la prima volta dopo anni con le risorse economiche recuperate saranno pagate le ore di straordinario a tutti i dipendenti che le hanno fatte. La Rappresentanza sindacale unitaria, in questi giorni, ha predisposto una contro-proposta, passata a larga maggioranza nelle assemblee dei lavoratori della sanità, in cui si ribadisce la condivisione al pagamento degli straordinari, ma si chiede che prima vengano premiati (al di là degli straordinari effettuati) tutti gli addetti che hanno lavorato in prima linea nei sei mesi presi in considerazione. Un riconoscimento a chi ha combattuto al fronte, cioé nei reparti Covid, nel Pronto soccorso e nelle Terapie intensive. Oltre che nella medicina del territorio andando a casa dei malati Covid per le cure domiciliari. Solo dopo si paghino gli straordinari a tutti. Inoltre, la proposta prevede che le risorse coprano quei progetti che solitamente vengono pagati con le Rar, cioé le risorse aggiuntive che la Regione stanzia di anno in anno e che non sarebbero sufficienti. Sui criteri il confronto è aperto: ma si partirebbe da un premio di 10 euro a giornata lavorata.
DIVISIONI SINDACALI
La proposta delle Rsu è pienamente condivisa da Cgil e Uil (vi è anche l'accordo del Nursind, che per le regole della rappresentanza non siede al tavolo come sigla provinciale ma è rappresentata nella Rsu) che la sosterranno. Mentre alla Cisl Sanità non piace la proposta delle Rsu e presenterà al tavolo una propria proposta alternativa. Sostanzialmente Cisl ritiene insufficiente la cifra dei 10 euro a giornata come premio, inoltre boccia l'idea di usare quei fondi per i progetti Rar.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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