«Serve una commissione d'inchiesta e Toninelli non è esente da colpe»

Domenica 19 Agosto 2018
«Serve una commissione d'inchiesta e Toninelli non è esente da colpe»
Il modo in cui il governo sta affrontando il dramma del crollo del ponte Morandi a Genova è «ambiguo e rischioso». Ma per Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è anche «il prodotto» di quella politica del no alle grandi opere di cui il M5S ora deve assumersi l'onere. «La sensazione è che questa cortina fumogena nasconda l'imbarazzo per aver condiviso il no alla Gronda. Ma vogliono anche nascondere la risposta più seria sul fronte sicurezza: la necessità di realizzare nuove opere, piuttosto che bloccare tutto come fanno».
Gelmini, il governo ha deciso la revoca delle concessioni, spiegando che non si possono attendere i tempi della giustizia. Cosa ne pensa?
«Scelgono di minare alle basi lo stato di diritto per mera smania propagandistica. Noi diciamo no ai processi sommari a beneficio della rete. Chi sbaglia deve pagare e sarà la magistratura a dirci di chi sono le responsabilità. Il governo dovrebbe invece occuparsi dell'emergenza e di creare le condizioni per accelerare la ricostruzione. Per questo proponiamo di nominare il presidente Toti commissario straordinario».
Toninelli riferirà in Parlamento. Cosa vi aspettate che dica?
«Il ministero conosceva bene lo stato del viadotto, in quanto erano stati svolti dei controlli in contraddittorio con Autostrade. E dunque nessuno sembra esentato da responsabilità. Ora, al di là della revoca della concessione che avrà un iter lungo e controverso, il governo deve dare risposte immediate per restituire a Genova la propria forza economica. Una occasione per costringere l'esecutivo ad avviare un grande piano nazionale per le infrastrutture, altro che no Tav».
Salvini ha invece accusato i vincoli di bilancio Ue.
«L'Europa per il 2014-2020 non ha imposto vincoli all'Italia ma ha dato 44,6 miliardi di euro. Peccato che di questi soldi l'Italia abbia speso soltanto il 5%. E di questo sono responsabili i governi di centrosinistra».
Insieme alla capogruppo al Senato Bernini, avete proposto una commissione d'inchiesta parlamentare. Cosa dovrebbe accertare?
«È fondamentale per passare dalle parole ai fatti con il doveroso coinvolgimento del Parlamento. Servirà a verificare il grado di sicurezza di strade e ferrovie. Prima di pensare a un grande piano di manutenzione straordinaria delle infrastrutture, dobbiamo avere un ranking del rischio, sapere quali sono le priorità per una forte azione destinata a finanziare le opere».
Pensa che questa tragedia abbia acuito le differenze tra Lega e M5s in tema di grandi opere?
«La Lega mi sembra in grande imbarazzo e non potrebbe che essere così visto che si trova un alleato di governo che è contrario alle grandi opere. Si vedrà se la Lega sceglierà gli interessi degli italiani o la deriva messa in campo dal M5S».
Barbara Acquaviti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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