Scuole, confronto finale sulla capienza La Regione punta al minimo possibile

Giovedì 22 Aprile 2021
Scuole, confronto finale sulla capienza La Regione punta al minimo possibile
ISTRUZIONE
PORDENONE Due posizioni: l'una minimalista, l'altra massimalista, nel contesto di una forbice i cui limiti inferiore e superiore sono dati da un contesto di fatto: in Friuli Venezia Giulia non ci sono abbastanza mezzi pubblici (ma nemmeno privati) per garantire il 100 per cento degli studenti delle superiori tra i banchi. Queste due posizioni si confronteranno oggi alle 10, durante il tavolo dei prefetti del Friuli Venezia Giulia che dovrà stabilire come cambierà e soprattutto quanto cambierà la geografia del mondo scolastico a partire da lunedì.
LE POSIZIONI
La Regione porterà al tavolo dei prefetti la posizione della prudenza. Consigliata anche dal pool di esperti della pandemia, preoccupati per un eventuale aumento di contagi sui mezzi pubblici e tra i banchi, punterà al minimo indispensabile, che si traduce nel rientro in classe alle superiori solo di un 10 per cento di studenti in più rispetto alla quota attuale. Oggi licei e istituti tecnici funzionano con la didattica al 50 per cento e il nuovo decreto nazionale concede la possibilità, in una visione progressiva, di partire dal 60 per cento. La Regione non intende muoversi da questa quota, per non rischiare. Il vecchio piano di rientro tra i banchi, presentato nel periodo natalizio in vista delle riaperture del 1. febbraio, prevederebbe però la possibilità di organizzare il trasporto pubblico anche per una frequenza scolastica del 75 per cento negli istituti superiori. Ed è a questo, seppur con alcune differenze territoriali, che punteranno invece i dirigenti scolastici. Balla quindi un 15 per cento di studenti, in bilico tra didattica a distanza e ritorno a scuola. La sensazione, però, è che a prevalere sarà la linea della Regione, quindi quella della massima prudenza. «Obiettivo delle Regioni e del Governo è arrivare il prima possibile al 100% della presenza - ha detto il presidente Fedriga -. La scuola ha avuto una grande attenzione. Oggi noi abbiamo molte attività ancora chiuse e abbiamo il 100% della scuola in presenza fino alla terza media. Dal 26 aprile avremo almeno il 60% delle superiori in presenza. In più tutta la Dad. Io guarderei il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo fatto presente al governo - ha aggiunto a Radio Capital - delle impossibilità oggettive. Il numero di mezzi di trasporto necessario per portare la scuola in presenza al 100% non è raggiungibile perché i mezzi mancano. Solo nella mia regione, con 1,2 mln di abitanti, pari al 2% della popolazione italiana, servirebbero 300 autobus in più, rispetto a quelli già messi a disposizione grazie all'apporto di privati. È tecnicamente impossibile avere questi numeri».
I dirigenti scolastici, invece, insistono affinché almeno negli istituti più importanti, cioè quelli meglio attrezzati a livello di spazi (si all'aperto che al chiuso), si possa salire dal 60 al 75 per cento della presenza sin da lunedì. Di certo c'è pochissimo tempo a disposizione e una soluzione dovrà essere individuata necessariamente oggi durante il tavolo dei prefetti che interesserà tutto il territorio regionale.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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