SCUOLA IN LUTTO
MESTRE È morto Davide Frisoli. Aveva 59 anni, compiuti il

Venerdì 10 Aprile 2020
SCUOLA IN LUTTO MESTRE È morto Davide Frisoli. Aveva 59 anni, compiuti il
SCUOLA IN LUTTO
MESTRE È morto Davide Frisoli. Aveva 59 anni, compiuti il 20 febbraio scorso. Frisoli era il preside del Benedetti-Tommaseo di Venezia, ma anche del Bruno-Franchetti di Mestre. È stato stroncato dal coronavirus. Entrato in ospedale il 14 marzo, dopo un paio di giorni di febbriciattola che però pareva passata e poi si era ripresentata, il 16 marzo era stato portato in Terapia intensiva. Un paio di giorni fa pareva che fosse migliorato, ma subito dopo ha avuto una complicazione dietro l'altra e l'altra notte si è spento, senza che moglie e figli riuscissero nemmeno a dargli l'ultimo saluto.
LA CARRIERA SCOLASTICA
Il preside era molto conosciuto in città anche perchè negli ultimi anni aveva retto la dirigenza del più grosso plesso scolastico, quello di viale San Marco, mentre contemporaneamente era reggente del liceo scientifico Giordano Bruno e del liceo classico Franchetti. Due complessi che da soli raggruppano tremila studenti, fra scuole medie e medie superiori. Quest'anno aveva ottenuto la titolarità del Benedetti-Tommaseo di Venezia, ma aveva mantenuto la reggenza del Bruno-Franchetti. Aveva due lauree, una in Lettere conseguita a Ca' Foscari e un'altra in Psicologia con specializzazione in psicanalisi, ottenuta a Padova a quarant'anni, segno evidente che aveva sempre mantenuto la curiosità che porta alla voglia di studiare e di conoscere. I suoi interessi infatti spaziavano dalla psicanalisi alla filosofia alla fisica. Grazie agli studi e ad una innata ironia, Davide Frisoli aveva la capacità di relazionarsi con gli altri dando spessore alle conversazioni senza renderle né leggere né burocratiche. E infatti tanto gli piaceva il rapporto umano quanto invece puntava a delegare la parte burocratica del lavoro. Anche in questo era un dirigente molto amato da tutti perchè si fidava degli altri e incoraggiava l'autonomia. La moglie, Alessandra Visentin, anche lei insegnante, ricorda come gli piacessero gli aspetti umani del suo lavoro, mentre cercava di non restare prigioniero delle scartoffie.
Davide Frisoli era nato a Mestre, dove ha sempre vissuto con la moglie e due figli. Aveva frequentato lo Zuccante prima di decidere che la sua vera passione era per la letteratura e la filosofia e iscriversi a Lettere a Ca' Foscari, imboccando una strada che lo avrebbe portato prima a insegnare e quindi a dirigere gli istituti. Aveva insegnato alla Querini, alla Baseggio e a Marghera, ma anche al Gritti, al liceo Majorana a Mirano, vent'anni fa, e a Portogruaro. «Leggerezza nell'amministrare una scuola - si legge nel sito della Baseggio di Marghera che aveva guidato per un biennio - dimostrando di essere una guida desiderosa di condividere i passi che muoveva». «Del professor Frisoli - ricorda invece Lorenzo Zamborlini, dirigente del liceo Marco Belli di Portogruaro - tutti noi ricordiamo con affetto e gratitudine la profonda preparazione culturale, la gentilezza, la correttezza e la capacità di intessere relazioni con le persone, anche in situazioni difficili».
Gli studi e le passioni della sua vita per la filosofia e la psicanalisi lo avevano portato anche ad adottare il principio della pazienza infinita con tutti, ma sempre condita di fine ironia. Aveva cioè un modo di affrontare la vita con profonda levità che si intravvedeva anche nell'uso continuo, incessante, della bicicletta. Ecco perchè docenti e personale Ata del Bruno-Franchetti ricordano «con gratitudine in una lettera al Gazzettino - l'autentica passione con cui ha guidato in questi anni il nostro Istituto, prendendosi a cuore, con ironia e con signorilità, anche le situazioni più complicate. Custodiamo come un dono prezioso la sua garbata gentilezza nelle relazioni con le persone, la sua capacità di ascolto, la sua affabilità nell'affrontare anche i problemi più delicati, il suo rispetto per il mondo della scuola. Lo sentiamo ancora presente, sorridente, in mezzo a noi, tra le aule e i corridoi della nostra scuola». Lascia la moglie, due figli e un fratello. I funerali saranno solo per i familiari, come sempre succede in questo periodo, che toglie a parenti ed amici anche la consolazione di stringersi per l'ultima volta attorno alle persone care.
Maurizio Dianese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci