Sanitari senza vaccino ci sono 874 irriducibili

Sabato 17 Luglio 2021
I NUMERI
BELLUNO Sono 874 i sanitari no-vax residenti in provincia di Belluno. Il dato è aggiornato a martedì ed è possibile che qualcuno, nel frattempo, si sia vaccinato. Tuttavia rimane un numero estremamente elevato. Più di 800 persone che lavorano nella sanità pubblica e privata del bellunese hanno rifiutato il vaccino anti-covid e ora rischiano la sospensione. Nella lista dei sanitari no-vax compaiono i nomi di 37 medici dipendenti del servizio regionale sanitario: 21 sono dirigenti e 16 sono invece medici di base, Usca (unità speciale continuità assistenziale) e pediatri di libera scelta. Quello relativo ai no-vax è un numero che oscilla e tende verso il basso. Il 6 luglio, ad esempio, erano 906 i sanitari residenti a Belluno non vaccinati. Tra questi, c'erano 218 dipendenti e convenzionati con il sistema sanitario regionale, 187 operatori delle rsa e altre strutture socio-sanitarie, 468 dipendenti della sanità privata (inclusi studi professionali) e ben 33 farmacisti.
L'INCONTRO
I dati sono stati presentati ieri pomeriggio, durante l'incontro voluto dal direttore generale della sanità veneta Luciano Flor con gli Ordini professionali provinciali e regionali, lasciando i presenti senza parole. Nessuno si aspettava numeri così alti. Ma è stato sottolineato che qualche mese fa il totale dei sanitari no-vax in Veneto era più del doppio e contava circa 40mila persone. In questi giorni, è sceso a 19mila.
I RISULTATI OTTENUTI
Gli sforzi della Regione, sostenuti nelle ultime settimane per ridurre all'osso il dato sui non vaccinati, attraverso incontri e sollecitazioni, sono serviti. Tuttavia, anche se ridimensionata, la questione rimane e deve essere affrontata. Da quando il decreto 44 del primo aprile è diventato legge, chi lavora in ambito sanitario ha l'obbligo di sottoporsi al vaccino anti-covid, pena la sospensione dal lavoro. Nell'incontro virtuale di ieri sono state sollevate le difficoltà di un'eventuale sospensione di massa. Qual è la procedura da seguire nel caso di un intero reparto no-vax? Per legge, bisognerebbe sospenderli. Ma chi manderebbe avanti il reparto, poi? Allora, potrebbero essere spostati di mansione.
«STOP GIÀ DA LUNEDI»
«Questi li contiamo sulle dita di una mano ha precisato Flor Cosa faccio fare a un cardiologo? E a un infermiere in reparto? Non possiamo riempire le segreterie e i cup. Qualcuno salterà già la prossima settimana». Da lunedì gli Ordini cominceranno a ricevere gli elenchi dei sanitari non vaccinati. Comunicazione, questa, che equivale già alla sospensione. L'Ordine, infatti, può soltanto prendere atto di quanto deciso dal datore di lavoro (nel settore pubblico è l'Ulss Dolomiti) e comunicarlo all'interessato. In parallelo, scatta la sospensione dall'Albo.
LE DIFFICOLTÀ
Questo procedimento, previsto per legge, ha subito un forte rallentamento per due motivi. Primo: le aziende sanitarie hanno tentato fino all'ultimo di convincere i sanitari a vaccinarsi. In alcuni casi ci sono riuscite, in altri no e lo dimostrano i numeri ancora pesanti di non vaccinati. Secondo: molti no-vax sono spariti, non rispondendo alle richieste dell'ulss, o hanno inventato delle scuse strampalate pur di ricevere l'esonero dalla vaccinazione.
L'AUTO-VACCINO
Quindi è stato necessario istituire delle commissioni specifiche per valutare l'attendibilità della certificazione portata dall'operatore sanitario. Alcuni, ovviamente, hanno delle patologie tali per cui il siero anti-covid è sconsigliato. Ma c'è anche chi, pur di non farlo, ha dichiarato di essersi auto-somministrato il vaccino o ha pagato qualcuno per farsi inserire nella lista dei vaccinati. I certificati sono al vaglio della Regione. Se non saranno ritenuti validi, chi li ha redatti potrebbe rischiare di finire in Tribunale per falso. Potrebbero quindi essere riusciti a evitare il vaccino ma non è detto che riusciranno a evitare anche i guai con la giustizia. Sul posto di lavoro, almeno fino a fine epidemia, invece è difficile che possano rientrare.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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