SANITA'
VENEZIA Vaccinare, vaccinare e poi vaccinare ancora. «L'obiettivo

Mercoledì 3 Marzo 2021
SANITA'
VENEZIA Vaccinare, vaccinare e poi vaccinare ancora. «L'obiettivo di questa azienda è di vaccinare 500 mila persone e quindi prima lo facciamo, meglio è». Edgardo Contato, da lunedì nuovo direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima, si presenta così, sposando in pieno la linea della sanità generale che è quella di utilizzare tutti i vaccini a disposizione per immunizzare la fetta più ampia della popolazione. Cercando, come nel caso delle 500 mila persone citate dal dg - che poi sono più o meno i residenti nel territorio dell'Ulss Serenissima - di vaccinare l'intera popolazione. «Il nostro obiettivo - ha aggiunto il dg Contato nella sua prima conferenza stampa alla guida dell'azienda di via don Tosatto - è non tenere nulla in frigo, il vaccino è un bene prezioso e noi stiamo programmando il calendario in modo tale che nulla rimanga fermo o ci siano attese troppo lunghe».
LE DOSI
Tre i sieri a disposizione della sanità veneziana, come per tutti: il vaccino Pfizer (usato nella campagna di somministrazione per il personale sanitario), il Moderna (con il quale, a partire dal 15 febbraio, si stanno vaccinando gli anziani) e l'AstraZeneca dedicato al personale scolastico under 65. «Per Pfizer e Moderna il nostro programma è volto all'azzeramento delle scorte: per Moderna - ha precisato il dg - un azzeramento quasi assoluto mentre per Pfizer terremo in frigo una minima scorta, comunque sotto il 10%, per garantire eventuali varianti nel piano di popolazione della vaccinazione in modo da avere le riserve per entrambe le dosi». C'è, poi, il capitolo dei professori e del personale scolastico, al centro della cronaca per l'alta adesione alla campagna vaccinale così come per i dubbi su AstraZeneca e i suoi effetti collaterali. «Il personale della scuola ha un percorso predefinito che riguarda circa 14mila persone. Al momento abbiamo impostato fino a metà mese la vaccinazione dei primo 8mila candidati - ha spiegato Contato - e se ci sarà una regolarità negli approvvigionamenti di AstraZeneca, e la Regione prevede l'invio di altre 7 mila dosi, con queste potremmo dire che entro marzo avremo vaccinato tutto il personale che ne ha diritto». Nessun cambio di passo però, «il problema erano gli approvvigionamenti». E all'orizzonte, a breve, anche l'avvio della campagna di vaccinazione per le forze dell'ordine: «Abbiamo riservato 4.500 dosi e ci stiamo accordando per far partire le iniezioni, poi proseguiremo seguendo il calendario».
LA SCUOLA E I GIOVANI
Un anno fa con il virus alle porte, e più sconosciuto di quanto già non lo sia adesso, le prime a chiudere furono le scuole. Dodici mesi dopo, dal Comitato tecnico-scientifico in giù, l'argomento è lo stesso per provare a limitare la diffusione delle varianti. Ma per il dg Contato, il Veneziano è fuori da questo dibattito. «Da noi la scuola non dà segnali di pericolo, siamo in una fase che definirei di tranquillità e non mi sento di dire che rispetto a mesi fa c'era un'ampia rosa di situazioni a rischio. Nel nostro territorio - ha detto il direttore - rispetta l'andamento generale del Covid: c'è ma non è così aggressiva nel nostro territorio e qui le scuole non sono un problema nel nostro territorio».
È invece un problema la scuola a singhiozzo: «Certi atteggiamenti saltano fuori perché ci sono delle cose che sono saltate, anche l'atteggiamento dei giovani: perché questa aggressività, perché questi momenti difficili - si è chiesto - È saltata un'istituzione importante per la comunità, come la scuola. La scuola ha perso quel ruolo anche di catalizzatore e di luogo di compensazione. Ecco che tutta una serie di episodi e di fenomeni prendono il sopravvento. Durante la guerra mondiale non sono state mai state interrotte le scuole, qui sì: è drammatico. E questa è una guerra, ha gli stessi effetti sulla popolazione. Da questa vicenda dovremo però rigenerarci per tornare a una società normale che non sarà più quella di prima, ma diversa».
IL PROGRAMMA
La presentazione è stata anche l'occasione, per Contato, di dare una sorta di linea programmatica: «Ho incontrato il sindaco Brugnaro e farò lo stesso con gli altri sindaci e le istituzioni tutte - ha promesso il dg - Non mi porto la corte, il mio obiettivo è quello di valorizzare le risorse che un'azienda ha. È certo - ha sottolineato il dg - che stiamo facendo ogni sforzo possibile e immaginabile affinché i cittadini di Venezia e del mondo che arrivano qui abbiano il servizio migliore: Venezia è una vetrina sul mondo, la sanità di Venezia deve essere quella sanità di eccellenza che il mondo ci invidia».
SANITA' PER TUTTI
Con la certezza che «nessuno verrà lasciato indietro», che «i medici di medicina generale li stiamo cercando» e che si punterà a nuove assunzioni perché «qualcosa nel passato non ha funzionato se oggi abbiamo problemi di numeri. Ora bisogna recuperare perché la pandemia ci ha fatto capire che la sanità la fa il personale che assiste i medici». L'obiettivo è rivivere una normalità: «Nelle strutture si sta tornando alla vita di prima anche se le urgenze sono sempre state curate. I trend delle terapie intensive - ha aggiunto - non sono tali da metterci in allarme, siamo di fronte a una stabilità o, al massimo, a un piccolo incremento. Non vanno calate le difese, capisco che stare in caso un anno sia dura ma buttare all'aria tutti i sacrifici per una baraccata o una serata di follia mi sembra inopportuno».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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