SANITÀ
BELLUNO «Risultati soddisfacenti». Così l'Ulss commenta il risultato della terapia monoclonale avviata in provincia dalla fine del mese di marzo. I pazienti trattati con gli anticoporpi dalla Unità operativa complessa di Malattie Infettive di Belluno sono 23.
COSA SONO
I monoclonali sono anticorpi IgG1 che neutralizzano la proteina spike di SARS-CoV-2, impedendone il legame con il recettore ACE2, prevenendo così il successivo ingresso virale nelle cellule umane e di conseguenza la replicazione virale. Sono indicate per i pazienti positivi da meno 10 giorni, meglio se entro i primi 5 giorni e che per la loro situazione di base si trovano a rischio di progressione e ricovero (diabetici scompensati, grandi obesi, nefropatici in dialisi, cardiopatici, pneumopatici cronici, neoplastici e pazienti in trattamento immunosopressivo)
LA TERAPIA
La somministrazione della durata di un'ora, con una successiva ora di monitoraggio, avviene per via endovenosa. Il tempo di attesa alla reazione è strettamente legato all'assenza di autorizzazione definitiva di Ema che ne ha consentito l'utilizzo in via emergenziale. Il paziente terminata la somministrazione ed il monitoraggio può ritornare a domicilio per continuare l'isolamento fino alla negativizzazione del tampone ed alla ripresa delle normali attività.
A BELLUNO
E le prime cure a Belluno hanno dato un esito positivo secondo quanto riferisce l'Ulss. «I pazienti trattati nella nostra struttura - spiega il primario di Malattie Infettive, Renzo Scaggiante - ad oggi sono 7 donne e 16 uomini. La fascia d'età più rappresentata è quella tra i 70 e i 79 anni. Dei 23 pazienti trattati, solo uno ha avuto poi bisogno di ricovero, peraltro per sintomatologia lieve. I Monoclonali risultano molto efficaci purché vengano fatti entro i primi 3-5 giorni».
IL RUOLO DEI MEDICI
Per poter utilizzare le terapie Monoclonali risulta indispensabile il coordinamento con la rete territoriale. È infatti necessario intercettare presto i pazienti positivi che hanno un quadro che peggiora velocemente. Per questa ragione l'Unità ha attivato una mail ad hoc a cui medici di Famiglia, Usca e Centrali operative territoriali possono inviare la richiesta di valutazione infettivologa urgente per candidare il paziente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO «Risultati soddisfacenti». Così l'Ulss commenta il risultato della terapia monoclonale avviata in provincia dalla fine del mese di marzo. I pazienti trattati con gli anticoporpi dalla Unità operativa complessa di Malattie Infettive di Belluno sono 23.
COSA SONO
I monoclonali sono anticorpi IgG1 che neutralizzano la proteina spike di SARS-CoV-2, impedendone il legame con il recettore ACE2, prevenendo così il successivo ingresso virale nelle cellule umane e di conseguenza la replicazione virale. Sono indicate per i pazienti positivi da meno 10 giorni, meglio se entro i primi 5 giorni e che per la loro situazione di base si trovano a rischio di progressione e ricovero (diabetici scompensati, grandi obesi, nefropatici in dialisi, cardiopatici, pneumopatici cronici, neoplastici e pazienti in trattamento immunosopressivo)
LA TERAPIA
La somministrazione della durata di un'ora, con una successiva ora di monitoraggio, avviene per via endovenosa. Il tempo di attesa alla reazione è strettamente legato all'assenza di autorizzazione definitiva di Ema che ne ha consentito l'utilizzo in via emergenziale. Il paziente terminata la somministrazione ed il monitoraggio può ritornare a domicilio per continuare l'isolamento fino alla negativizzazione del tampone ed alla ripresa delle normali attività.
A BELLUNO
E le prime cure a Belluno hanno dato un esito positivo secondo quanto riferisce l'Ulss. «I pazienti trattati nella nostra struttura - spiega il primario di Malattie Infettive, Renzo Scaggiante - ad oggi sono 7 donne e 16 uomini. La fascia d'età più rappresentata è quella tra i 70 e i 79 anni. Dei 23 pazienti trattati, solo uno ha avuto poi bisogno di ricovero, peraltro per sintomatologia lieve. I Monoclonali risultano molto efficaci purché vengano fatti entro i primi 3-5 giorni».
IL RUOLO DEI MEDICI
Per poter utilizzare le terapie Monoclonali risulta indispensabile il coordinamento con la rete territoriale. È infatti necessario intercettare presto i pazienti positivi che hanno un quadro che peggiora velocemente. Per questa ragione l'Unità ha attivato una mail ad hoc a cui medici di Famiglia, Usca e Centrali operative territoriali possono inviare la richiesta di valutazione infettivologa urgente per candidare il paziente.
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