Risparmio energetico, Rovigo fanalino di coda in Veneto

Domenica 14 Ottobre 2018
Risparmio energetico, Rovigo fanalino di coda in Veneto
ALLARME POLVERI
ROVIGO Se in questi giorni tengono banco le misure antismog, l'attenzione sembra concentrarsi prevalentemente sulle limitazioni alla circolazione dei veicoli, anche se fra i principali responsabili delle emissioni delle polveri sottili, fra le quali il Pm10, vi sono i consumi imputabili al riscaldamento domestico. Nell'ordinanza che è stata cassata nei giorni scorsi dal Comune di Rovigo si prevedevano limitazioni anche all'utilizzo delle stufe a pellet, nonché la limitazione della temperatura interna di case e uffici a 19 gradi ed a 16 nelle attività artigianali e industriali. Segno tangibile della rilevanza di questi aspetti.
AGEVOLAZIONI FISCALI
Ma c'è un altro lato della medaglia, perché per ridurre consumi ed emissioni, una delle prime azioni è quella degli interventi di ristrutturazione edilizia finalizzati al risparmio energetico, per i quali vi sono meccanismi di detrazioni fiscali. Ma, anche su questo fronte, Rovigo non brilla. Anzi, è la cenerentola del Veneto. Come Riporta un'analisi del Sole 24 ore, l'Enea, che come ogni anno stila un rapporto sul tema, parla di investimenti complessivi sul fronte del risparmio energetico per oltre 3,7 miliardi di euro, notando come la spesa pro capite per garantirlo si concentri sopratutto nel Nord Italia. Ma, a quanto pare, non a Rovigo. Andando a vedere le medie di investimento pro-capite, ovvero il totale degli investimenti divisi per il numero degli abitanti, fra i capoluoghi svetta Belluno con 181,2 euro per cittadino, seguita da Padova con 148,9 euro e da Treviso con 147,7 euro. Vicenza si attesta a 125,6 euro, mentre a Verona la spesa è 106,2 euro e a Venezia, è quasi cifra tonda, 100,5 euro. E Rovigo? Ben attardata con 82,4 euro procapite, quasi la metà rispetto alla vicina Padova. E se Rovigo piange, il resto del Polesine non ride. Anzi, alcuni Comuni fanno registrare fra i valori più bassi a livello nazionale. A Villanova Marchesana la cifra che risulta dall'elaborazione del Sole 24 Ore su dati Enea è addirittura di appena 1,33 euro, a Guarda Veneta 1,42 euro, a Giacciano con Baruchella 1,93, a Salara 4,91, a Ceneselli 10,62. Fra i più virtuosi, invece, ma sempre distanti dai livelli del resto del Veneto, San Bellino con 97,42 procapite, Crespino con 95,86, San Martino di Venezze con 95,86, Adria con 92,78, Rosolina con 87,74. A Porto Viro sono 21 euro precisi, mentre a Porto Tolle 16,44. Un po' meglio a Taglio di Po con 39,87 euro. Badia con 60,32 fa meglio di Occhiobello, 58,15, e di Lendinara 57,70, per rimanere ai Comuni più popolosi.
FORMULE DI RISPARMIO
In sostanza, appare evidente come la strada delle ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico in Polesine sia ancora tutta da percorrere. Eppure, come si leggeva nell'ordinanza del 2016 del Comune di Rovigo, la prima sul divieto di caldo in casa, «l'adozione di misure emergenziali di limitazione dell'esercizio per gli impianti di riscaldamento alimentati da combustibili non gassosi non è risolutiva per gestire il problema dell'inquinamento atmosferico nei centri urbani ma è comunque necessaria per modificare i comportamenti non corretti dei singoli che determinano una pressione negativa sull'ambiente».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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