RICOSTRUZIONE
BELLULNO Oltre il 60 per cento della quota che la Regione Veneto

Mercoledì 20 Marzo 2019
RICOSTRUZIONE
BELLULNO Oltre il 60 per cento della quota che la Regione Veneto spenderà nel 2019 per rimettere in piedi il territorio dopo la tempesta Vaia di fine ottobre 2018, è stata destinata alla provincia di Belluno. Si tratta di 190 milioni 304 mila euro su un totale di 309 milioni che serviranno per attivare 350 cantieri.
«Nella sfortuna - commenta a caldo l'assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin - sarà una spinta eccezionale per il mondo delle costruzioni. Servono progettisti e imprese. Giovedì abbiamo in agenda un incontro con l'ordine degli ingegneri. La vera sfida, ora che abbiamo i soldi, è spenderli bene e in breve tempo».
APPALTARE PER SETTEMBRE
Suddivisione e lista delle opere da rendere contrattualizzabili entro il 30 settembre prossimo sono state presentate ieri al Dipartimento di Protezione civile dal governatore Luca Zaia nella sua veste di Commissario delegato ai primi interventi urgenti post-maltempo. A questa somma, già annunciata nel febbraio scorso dopo lo stanziamento triennale di 927 milioni di euro concesso dal Governo, si sono aggiunti altri 100 milioni per opere di somma urgenza già realizzate o in corso di realizzazione.
La lista delle opere bellunesi è concentrata in due grossi capitoli: la viabilità e difesa idrogeologica. In questo quadro di messa in sicurezza del territorio, spicca l'intervento, di natura turistica e rappresentativa delle Dolomiti, da 7 milioni di euro per i Serrai di Sottoguda, lo spettacolare canyon di Rocca Pietore devastato dalla piena del Pettorina. Un'opera che Zaia ha sempre ritenuto essere il simbolo del disastro di fine ottobre che ha colpito la montagna.
GLI INVESTIMENTI
L'elenco è stato stilato su segnalazione dei soggetti attuatori, ovvero Comuni ed enti di gestione di strade, boschi e territorio: viabilità (Veneto Strade) 66 milioni di euro; opere di difesa idrogeologica e installazione di opere paravalanghe in sostituzione dei boschi schiantati (Veneto Strade), 80 milioni di euro; opere di difesa idraulico forestale (Forestale Est) 9 milioni 457mila euro; sistemazione idrogeologica (Genio civile di Belluno) 19 milioni 247mila; progettazione di difesa idrogeologica (Adb Distretto Alpi Orientali), 600mila euro.
«Siamo pronti ad aprire 350 cantieri per realizzare opere per 309 milioni di euro da qui a fine anno in tutte le province colpite dal maltempo», ha assicurato Zaia parlando di «sforzo enorme» nella consapevolezza che solo lavorando «pancia a terra, si possa ridare alle montagne bellunesi le risorse e le energie necessarie alla ripresa».
Si tratta ovviamente del primo piano di interventi, ne seguiranno altri due, per il 2020 e 2021.
PULIZIA DEI BOSCHI
Sotto la lente anche la pulizia dei boschi. La cifra del legname abbattuto è destinata a salire, secondo il commissario, in quanto in molti punti dei boschi non è ancora potuti entrare. Bene le vendite sull'Altopiano di Asiago, mentre nell'Agordino stanno uscendo i primi lotti dalle zone libere dalla prescrizioni Arpav, ovvero soggette a possibile rischio valanghivo. Si calcola che i metri cubi schiantati sino tra i 750 e gli 800mila metri cubi con un prezzo di vendita, assicura Zaia, tra 15-30 euro al metro cubo, superiore alla base d'asta.
PRIVATI E IMPRESE
«Pubblicato anche il decreto di assegnazione dei fondi per il rimborso dei privati - spiega Bottacin -. Si stanno comunicando le istruzioni ai Comuni ai quali i cittadini dovranno fare riferimento».
Novità anche nel comparto agricolo. La giunta regionale, ora che sono stati completati i rilievi effettuati da Avepa, ha chiesto al Ministero delle politiche agricole di attivare le procedure del Fondo di solidarietà nazionale per l'intera provincia di Belluno.
Lauredana Marsiglia
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