Renzi a Thiene, protesta dei correntisti «Prendetevela con i vostri manager»

Mercoledì 15 Novembre 2017
IL CONFRONTO
THIENE - Matteo Renzi riprende dal vicentino la sua visita in Veneto prima di ripartire per Verona con il treno di Destinazione Italia e torna a fare i conti con i risparmiatori traditi dal crac di Popolare Vicenza e Veneto Banca. A Thiene, all'esterno dell'azienda Estel dove si stava recando in visita, lo attende un presidio di protesta di una trentina di correntisti azzerati e arrabbiati. Attrezzati con fischietti e striscioni del tipo Governo pd, hai rubato i nostri risparmi, ti ringrazieremo al voto, Renzi Pinocchio, Ridateci i nostri risparmi, Giustizia assente, prescrizione imminente. Al gruppetto si sono uniti alcuni genitori contrari ai vaccini che hanno invocato «libertà di scelta».
Il segretario del Pd scende dall'auto e non si sottrae al confronto, si ferma a discutere, il botta e risposta va avanti per un po': «Vi hanno raccontato che il politico è colpevole e gli altri no - ha esordito - Ma ci sono persone che hanno preso milioni di euro e se ne sono andate. E tecnici che non hanno controllato». L'ex premier si prende invece il merito di aver fatto la riforma delle popolari: «La rivendico guardandovi negli occhi - dice - Sulla questione del fondo per le vittime, ho chiesto si faccia nella legge di bilancio, ci metto il cuore. Chi ha sbagliato deve pagare».
CONTRATTACCO
I risparmiatori ribattono ma l'ex presidente del Consiglio respinge ogni accusa e dirotta altrove le responsabilità. «Sulle banche non ho nessuna difficoltà a parlare - sottolinea Renzi - perché ci ho messo la faccia sulla riforma delle popolari, che ha permesso di far emerge tutte le schifezze fatte su questo territorio dai vostri banchieri e manager aiutati da Bankitalia e Consob, che non hanno vigilato, e in parte anche dalla politica. Ho fatto una battaglia su Bankitalia e Consob, ma non è andata benissimo. Potevo farla prima? No». Sul banco degli imputati, dunque, il leader dem fa sedere le due istituzioni, gli ex vertici e gli ex dirigenti di Pop Vicenza e Veneto Banche: «In questo territorio non sono stato io a dormire - ha aggiunto - Le responsabilità sono di chi faceva magheggi, di chi dava mutui. Sullo scandalo bancario del Nordest noi non c'entriamo una mazza. Il bail-in lo ha fatto il governo precedente (cioè l'esecutivo Monti). Io permesso che venissero fuori le schifezze». Renzi continua a tuonare contro chi ha guidato le banche venete per lunghi anni: «La colpa è loro, prendevano miliardi. Ora fa comodo a questi signori dare la colpa a noi politici. Il mio rapporto con le banche - ha poi spiegato - si limita a 30mila euro sul conto corrente e due mutui». Invece «le banche le hanno gestite male qui» e noi «questo meccanismo allucinante lo abbiamo fatto saltare». A chi continuava a rinfacciargli errori, il leader dem ha risposto seccamente: «Quando accadeva tutto questo io ero all'università».
P.F.
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