Quindici vite spezzate in soli sei mesi nel Sandonatese è strage continua

Lunedì 16 Dicembre 2019
Quindici vite spezzate in soli sei mesi nel Sandonatese è strage continua
I PRECEDENTI
Un anno maledetto. Tante, troppe vite spezzate in provincia. Con un centro del dolore ben definito, la zona del Sandonatese. E' qui che negli ultimi sei mesi, dal 14 giugno a ieri, si è concentrata una lunga serie di incidenti stradali che ha provocato 15 vittime. Il sangue versato sulle strade è quasi sempre di ragazzi poco più che ventenni, morti al termine di serate che dovevano essere ricordate come dei momenti di festa e che invece si sono trasformate in dramma. Esattamente come accaduto nella notte tra sabato e domenica, con la scomparsa di Giulia Bincoletto, 25 anni, di San Donà, di Matteo Gava, 20 anni, originario di Motta di Livenza, residente a Salgareda, e di Chiara Brescaccin, 23 anni, di Noventa ma residente a Eraclea.
IL TRAGICO 14 LUGLIO
Fino a ieri la tragedia-simbolo era quella dello scorso 14 luglio, a Jesolo, in via Adriatico all'incrocio con via Pesarona, dove a perdere la vita erano stati Riccardo Laugeni di San Donà, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo di Musile. Tutti poco più che ventenni, deceduti nella stessa auto. Si era salvata solo la quinta passeggera, Giorgia Diral di Noventa di Piave. I giovani stavano rientrando a casa dopo una serata di festa, e a speronarli, in sorpasso, era stata un'auto che aveva proseguito la corsa ed era stata individuata il mattino seguente. Al volante c'era Alin Marius Marinica, 27 anni, romeno, finito agli arresti domiciliari a Musile, accusato di omicidio stradale plurimo. Identificato dai carabinieri nella sua abitazione, si trovava alla guida della sua Golf e al momento dei controlli era risultato ancora positivo all'alcoltest.
Nella stessa maledetta notte di luglio, sempre a Jesolo a perdere la vita era stato anche Brian Merletti, 28 anni di Ascoli Piceno, che si era trasferito a San Donà per lavoro: la sua Golf era finita fuori strada, schiantandosi contro un platano alle 5 di mattina in via Roma sinistra.
FAMIGLIA DISTRUTTA
Qualche settima prima Davide Zane, 23enne di Burano, nella notte del 14 giugno si trovava alla guida della sua Fiat 500, piombata nel canale di Saccagnana a Treporti, ed è morto incastrato nell'abitacolo. A poche ore di distanza, l'ennesimo incidente era avvenuto sulla Triestina, all'altezza di Tessera in uno scontro frontale tra una Volkswagen Touran e un pullman dell'Atvo. Sulla macchina viaggiava un'intera famiglia di ritorno dal una giornata al mare. Niente da fare per un 35enne di origine moldava, Andrei Boaghe e la figlia Ana Maria di 12 anni, residenti a Mirano.
Il 30 agosto, sempre sulla statale Triestina, nello scontro tra uno scooter a tre ruote e un camper non ha avuto scampo l'avvocato jesolano Piero Santin di 60 anni. Solo due giorni prima Jesolo aveva pianto per la scomparsa dell'imprenditore Cesare Martellozzo, 48 anni, morto in seguito a un incidente stradale mentre si trovava in sella al suo scooter lungo via Aquileia. A fine ottobre, un altro schianto fatale, questa volta a Musile, dove ha perso la vita Giulia Zandarin, 18enne di Castelfranco Veneto, nella Mercedes guidata dal fidanzato Alberto Antonello, 19 anni. E infine martedì scorso a Ceggia, a Pra' di Levada, l'ennesima tragedia: un'auto è finita contro un albero, a perdere la vita è stato Domenico Piccolo di 43 anni.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci