Quei rapporti raffreddati tra le due donne del Mose

Martedì 24 Novembre 2020
I RETROSCENA
VENEZIA Se le loro rispettive nomine a presidenti dell'Autorità per il sistema portuale dell'Alto Adriatico e della nuova Autorità per la laguna si concretizzeranno, età permettendo, lo si saprà a breve. Intanto l'unica certezza è che quello che sembrava un ticket affiatato tra il provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone, e il commissario sbloccacantieri del Mose, Elisabetta Spitz, si è spezzato. I rapporti tra le due donne del Mose si sono andati via, via raffreddando. E non è un caso che Spitz, di recente, abbia pure traslocato. Quest'estate, dopo il primo lock down, si era insediata in due uffici del Provveditorato, a palazzo dei X Savi, storica sede del Magistrato alle acque, a fianco dunque del provveditore Zincone. Ora è passata al Tronchetto, nella sede dell'amministrazione comunale, dove si è insediata con la sua nuova collaboratrice veneziana, l'ex vicesindaco della prima Giunta Brugnaro, Luciana Colle, che con Spitz aveva già lavorato all'Agenzia del Demanio.
Tra i retroscena di queste settimane di attesa delle nomine in arrivo da Roma, va registrato anche questo clima più teso, fatto di nervosismi e prese di distanza tra provveditore e commissario. Quella della sede cambiata ne è solo una spia. Più sostanziale la divergenza di vedute emersa sulla futura organizzazione dell'Autorità per la laguna. Un mese fa, Spitz aveva inviato una sua proposta di Statuto per la nuova Autorità, che ipotizzava di accentrare molti poteri nella figura del presidente. Un testo non condiviso da Zincone, che ha mandato a Roma una sua controproposta di Statuto, che prevede un maggior coinvolgimento del territorio, quindi di Regione, Comune, Città metropolitana. Una delle preoccupazioni del provveditore sono le opere di compensazione, quelle che interessano più i territori. Spitz in questi mesi si è concentrata sugli interventi alle bocche di porto, in vista dei sollevamenti, e ora sta accentrando i poteri per aver più capacità di manovra. Mossa non gradita a Zincone, che si vede togliere spazi.
Contro la bozza della Spitz, l'altro giorno, si è fatta sentire anche la senatrice dei 5 Stelle, Orietta Vanin. «Vuol trasformare l'Autorità per la laguna in un commissario alla realizzazione di opere, piuttosto che in un Ente parco dove siedono al tavolo tutti i soggetti coinvolti (enti locali compresi)» scrive in una nota dove critica anche l'ipotizzata «proliferazione di quella terra di nessuno fra privato e pubblico che sono le società partecipate! Moltiplicare soggetti dove non sono chiari competenze e compiti, e dove più difficile il controllo, vuol dire porre le basi per la creazione di nuovo humus per il malaffare». Voce nettamente contraria alla Spitz, come quella delle associazioni ambientaliste, che potrebbe avere un peso se rappresentasse la posizione definitiva dei 5 stelle. La nomina, infatti, deve essere concertata dal ministro delle Infrastrutture, la dem De Micheli, con il collega dell'ambiente, il pentastellato Costa. Ma un accordo, con relativo scambio di nomine, è all'orizzonte per rilanciare la candidatura della Spitz. Resta il fattore età, che riguarda anche il provveditore. Zincone avrà 67 anni, l'età della pensione per i dirigenti pubblici, a novembre. In teoria potrebbe fare il presidente del Porto per un anno, poco meno. Spitz ne compirà 68 a gennaio. Se può fare il presidente dell'Autorità lo chiarirà l'Avvocatura. L'attesa continua, come quella per l'insediamento del liquidatore del Cvn Miani. La nomina non è ancora stata formalizzata, con il passaggio in Corte dei conti.
R. Br.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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