«Provincia in sofferenza Belluno già in fase due»

Mercoledì 21 Ottobre 2020
L'ALLARME
BELLUNO «Se dovessi indicare una provincia sofferente direi Belluno: è già nella fase 2 dell'emergenza». Questa volta, a parlare della situazione bellunese, non sono i dati freddi e non omogenei di una piattaforma online. A esprimere la propria preoccupazione è il governatore del Veneto Luca Zaia. E non è il solo. Di fronte all'incremento giornaliero di positivi, 59 anche ieri, l'Usl 1 Dolomiti ha deciso di potenziare il drive-in di Belluno. Da lunedì sarà aperto ogni giorno 24 ore su 24. Inoltre fa ancora paura il focolaio nella parte alta della provincia e i positivi nella casa di riposo a Cortina d'Ampezzo.
L'ANNUNCIO
«In Veneto abbiamo tre aree in allerta ha spiegato Zaia nella diretta Facebook di ieri Intanto il Veronese e le due aziende ospedaliere padovane. E poi c'è l'area del Comelico-Cadore-Ampezzano dove abbiamo un'infezione. Belluno è in una fase avanzata rispetto alle altre province». Parole dure supportate, però, dai numeri dell'Usl 1 Dolomiti. La provincia di Belluno viaggia ormai sui 60 nuovi casi al giorno. I ricoveri sono 59 (+4 nelle ultime 24 ore): 34 a Belluno di cui due in terapia intensiva, 18 in area non critica a Feltre, 6 nell'ospedale di comunità di Alano.
COMITATO ORDINE E SICUREZZA
La situazione bellunese è stata analizzata anche dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che, nella riunione di ieri mattina in Prefettura, ha preso atto di una «crescita della curva del contagio nelle zone dell'Ampezzano, del Cadore e del Comelico, dove in alcune case di riposo si è registrato un aumento della positività al virus». È emersa la necessità di «intensificare le misure di monitoraggio e controllo attraverso mirati servizi a cura delle forze di polizia per garantire l'osservanza delle misure di contenimento disposte dalla norma». Il prefetto Adriana Cogode si è detta disponibile anche a «eventuali provvedimenti di chiusura strade che dovessero rendersi necessari per evitare assembramenti».
AUMENTA LO SFORZO
L'azienda sanitaria ha deciso di rispondere alla nuova ondata di contagi attraverso un potenziamento straordinario, da lunedì, dei quattro punti drive-in sparsi sul territorio. Il Covid Point di Belluno sarà attivo giorno e notte, dalle 7 alle 19 in località Sagrogna e dalle 19 alle 7 all'ospedale San Martino. Quello di Feltre, zona Peschiera-ex Marangoni, rimarrà aperto dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30. Mentre a Tai di Cadore, piazzale Dolomiti, dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 19. E ad Agordo, piazzale Tamonich, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19.
COSA DICONO I NUMERI
Nel frattempo, secondo la piattaforma della Fondazione Isi di Torino, Belluno non è più la provincia italiana a più alto tasso di contagiosità. L'increscioso primato è detenuto ora da Aosta dove la possibilità di incontrare un positivo, su un campione di 100 abitanti, è del 94%. Seguono Genova (90%), Milano (83%), Isernia (80%). Nonostante Belluno sia fuori dalla classifica, la possibilità di incontrare un positivo (77%) è comunque la più alta di tutta la Regione. A far riguadagnare qualche posizione alla provincia di Belluno, in una classifica che però premia chi sta peggio, ci ha pensato la Fondazione Gimbe di Bologna. Nell'ultimo mese si è verificato in tutt'Italia un incremento lento ma costante dei pazienti covid deceduti: da 70 a 216 per settimana. «Con l'aumentare vertiginoso dei numeri spiega il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso». Ad esempio, nella settimana dal 7 al 13 ottobre, l'incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 58,3, è stata superiore a 100 in 6 province. Belluno è al primo posto con 181,3. Un dato però, come ha già spiegato la settimana scorsa l'assessore Gianpaolo Bottacin, che non tiene conto dell'alto numero di tamponi eseguiti in Veneto.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci