Poste, mura, buchi neri i fronti caldi della città

Sabato 18 Maggio 2019
IL CONFRONTO
TREVISO Mancano due giorni alla battaglia, ovviamente squisitamente politico-amministrativa, sul Piano interventi, il fronte più impegnativo tra i tanti in cui si è inoltrata l'amministrazione Conte. Linda Tassinari, assessore all'Urbanistica, ha sbrogliato la matassa delle 626 osservazioni. Lunedì si parte quindi con un Consiglio comunale extra large, che proseguirà anche martedì, per l'approvazione definitiva. E non sarà una passeggiata. La maggioranza marcia compatta a sostegno del documento già approvato dalla giunta, sbavature non ce ne sono. Ma compatta è anche l'opposizione che ha deciso di muoversi con una strategia comune: pochi emendamenti, ma mirati. E sono stati presentati tutti ieri entro 15. Ora quindi il quadro è completo. Il confronto/scontro si concentrerà su alcuni grandi temi, ma anche su piccole questioni, destinate però ad avere ripercussioni non da poco.
IL CENTRO COMMERCIALE
Uno dei terreni di scontro più accesi rischia di essere la richiesta di realizzare una struttura commerciale lungo viale Nazioni Unite, nel cuore del quartiere San Paolo. In estrema sintesi un privato ha chiesto il permesso di realizzare un'attività commerciale di medie dimensioni in un terreno in viale Nazione Unite. Per Treviso vuole chiedere all'amministrazione di negare questa possibilità per un motivo molto semplice: si andrebbe a realizzare l'ennesimo centro commerciale in una zona già satura. Nel giro di meno di un chilometro ci sono infatti cinque centri commerciali tra cui Panorama, Lando, Aliper: «Aprire una nuova attività di questo genere - osserva Fabio Pezzato - significherebbe condannare le poche botteghe rionali ancora presenti a San Paolo. Senza contare i problemi per la viabilità».
CEMENTO
Il consumo del suolo sarà un argomento destinato a dare fuoco alle polveri. Il Pd accusa l'amministrazione di voler varare un Piano interventi che, di fatto, darà il via libera a nuove edificazioni e altrettante colate di cemento. Teoria ovviamente respinta dalla giunta, che parla invece di uno strumento urbanistico «Più snello - dicono dalla maggioranza - e centrato sulla rigenerazione più che sulla nuova edificazione». Nel mirino ci sono un paio di interventi: la riqualificazione dell'ex Consorzio Agrario accanto al ponte della Gobba e il palazzo delle Poste in piazza Vittoria. Nel primo caso la Regione ha chiesto di prediligere, in vista di un suo recupero, la destinazione residenziale a quella commerciale prevedendo la possibilità di realizzare un edificio di 4-5 piani, ipotesi che il centrosinistra respinge e chiede di rivedere. Nel secondo caso invece le Poste vorrebbero che la loro storica sede non fosse più destinata a pubblica amministrazione ma avesse una destinazione urbanistica più flessibile e mirata alla valorizzazione di spazi direzionali. E già si parla di una possibile cessione del palazzo, scenario che non vede tutti d'accordo. E la discussione si preannuncia molto accesa.
LE MURA
La tutela della cinta muraria sarà un altro tema caldo, focalizzato essenzialmente sul progetto di un parcheggio all'ex Pattinodromo. Due osservazioni chiedono la completa tutela di tutto il perimetro delle Mura, compreso il terrapieno interno in modo da impedire nuove costruzioni troppo a ridosso come, appunto, un parcheggio. Richiesta confermata anche da un emendamento presentata da Domenico Losappio (Gruppo Misto). Su questo punto la linea dell'amministrazione è però netta: la valorizzazione della cinta muraria, chiariscono da Ca' Sugana, è una priorità da sempre e quanto previsto dal Piano interventi va in questa direzione. E anche qui saranno scintille.
Paolo Calia
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