Pili, il sindaco rilancia: «Non sarà come l'isola di Poveglia abbandonata»

Mercoledì 17 Gennaio 2018
Pili, il sindaco rilancia: «Non sarà come l'isola di Poveglia abbandonata»
LA RIQUALIFICAZIONE
VENEZIA Sul caso dei Pili è intervenuto ieri il sindaco Brugnaro, con un confronto negativo, a mo' di monito, ricordando quanto accaduto con l'isola di Poveglia.
«Abbiamo acceso una luce sull'idea che a Marghera si possa ricominciare a fare - ha spiegato Brugnaro riferendosi all'attivazione del faro Ramses II - Vogliamo far capire ai cittadini la differenza tra chi vuole fare e chi invece non vuole fare niente. Sul caso dei Pili io faccio il sindaco, lì c'è una società privata che ha tutti i diritti».
La società Porta di Venezia apparteneva proprio a lui fino a metà dicembre quando l'ha conferita al blind trust assieme a tutte le altre sue proprietà per evitare i conflitti di interesse.
«E' un terreno edificabile e inquinato - riprende Bruganro - sono anni che diciamo che lì serve un investimento. E' meglio lasciarlo così? Oppure, con i soldi dei privati, costruirci quello che il piano prevede e il palasport che serve alla città?».
IL PROGETTO
«La proposta dell'opposizione è stata - prosegue Brugnaro riferendosi ai terreni - sindaco, espropriali. Bisogna però spiegare ai cittadini che gli espropri non si eseguono più come tanti anni fa, a 1 euro, si fanno a prezzi di mercato. I privati sarebbero contenti in questo caso, perché il Comune pagherebbe decine di milioni per quell'area. E dopo, secondo alcune ideologie, Ca' Farsetti dovrebbe spendere i soldi pubblici per realizzare il Palasport. E' per motivi come questi che la città si è fermata, perché in questo modo si creano solo debiti». Sbloccare la situazione economica degli investimenti con i soldi non pubblici è l'obiettivo, senza alternativa. «Così realizziamo - prosegue Brugnaro - e investiamo nei porti, aeroporti. Oppure dobbiamo aspettare, come accaduto con Poveglia, gli investimenti pubblici? Perché sull'isola ci sono ancora i sorci e le pantegane, dopo che abbiamo mandato via quel matto che voleva realizzare un ospedale da 40milioni di euro». Quindi: «Avanti tutta con i privati, per quello che la legge prevede, con la massima onestà e trasparenza». E riguardo alle bonifiche dei terreni: «Devono essere svolte dai privati che vanno a costruire - conclude il sindaco - il progetto deve prevederlo, altrimenti non si potrebbe nemmeno avere i permessi».
IL TURISMO
Per il primo cittadino l'industria turistica continua ad esser fonte di ricchezza a Venezia, e se pur governato non va arrestata. «Abbiamo idea di apertura totale - ha spiegato ieri riferendosi ai giovani che cercano lavoro - tutti possono venire a Venezia, taxi, taxi privati, chi vuole affittare biciclette e attivare nuovi business. Il turismo è una delle industrie che tutti vogliono, anche se va gestita con intelligenza perché può diventare distruttiva».
Giorgia Pradolin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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