Paura e fuggi fuggi dall'Adriatico 2 Si stringe il cerchio sugli autori del blitz

Martedì 24 Luglio 2018
Paura e fuggi fuggi dall'Adriatico 2 Si stringe il cerchio sugli autori del blitz
CENTRO EVACUATO
PORTOGRUARO Uno spray al peperoncino, spruzzato in galleria. E' questo l'ipotesi più probabile, su cui stanno lavorando i carabinieri di Portogruaro, dopo l'evacuazione di domenica sera del centro commerciale Adriatico2 di Portogruaro. Al vaglio degli investigatori diretti dal Luogotenente Corrado Mezzavilla ci sono i video dei sistemi di sorveglianza del centro e dei negozi della galleria. In particolare i carabinieri si sono concentrati sulle registrazioni video di 20 telecamere che domenica hanno registrato le varie fasi dell'emergenza. Tutto è iniziato quando non erano ancora le 19. Dai video i carabinieri hanno visto le prime persone che iniziavano a tossire e a correre verso l'uscita. Poi, uno dopo l'altro, tutti i clienti nella zona a ovest del centro si sono messi a correre, mentre l'aria evidentemente si faceva irrespirabile. Frame importanti quelli per gli investigatori che, li stanno visionando uno ad uno. Un lavoro certosino per cercare di trovare la soluzione a quello che ora appare un vero enigma. Passando infatti al monitor il video, non appare niente di strano prima che le persone si mettessero in fuga.
LE INDAGINI
Per i carabinieri infatti l'ipotesi più credibile è che qualcuno abbia spruzzato lo spray urticante nei pressi del negozio di abbigliamento Zara, nella vecchia galleria del centro, tra le uscite due e tre. E' qui infatti che si è concentrato il problema. Le indagini della speciale squadra dei vigili del fuoco, che hanno avviate indagini batteriologico chimiche, e dei tecnici dell'Arpav regionale, non sono emersi problemi per la qualità dell'aria. Insomma, il problema era esclusivamente fastidioso ma non pericoloso per la salute e per questo si ipotizza, per il tipo di fastidio provocato, che si tratti di una sostanza urticante. Di quelle usate insomma da qualche donna per difendersi dai malintenzionati, che potrebbe essere stata inavvertitamente spruzzata in borsetta e poi sprigionatasi nel centro commerciale. Altra ipotesi è che qualcuno abbia voluto spruzzare lo spray per uno stupido scherzo. Di fatto, secondo i primi riscontri d'indagine, la sostanza sarebbe stata aspirata dal sistema di areazione del negozio Zara, i cui filtri la avrebbero fatta passare proprio perchè non studiati per quella tipologia, e quindi rimessa in circolo più volte. La sostanza, particolarmente leggera, non sarebbe quindi caduta a terra rimanendo sospesa a metà, finendo quindi con facilità in gola e negli occhi ma, allo stesso modo, nuovamente nel sistema di areazione sprigionandola più volte in tutta la zona a ovest del centro commerciale. Di certo il sistema di areazione del negozio Zara non è lo stesso di quello del centro Adriatico, altrimenti tutto il complesso commerciale sarebbe stato coinvolto dalla sostanza irritante.
NON E' STATO UN GUASTO
Pare definitivamente escluso invece un guasto all'impianto di climatizzazione, il cui gas non avrebbe provocato le stesse reazioni. I carabinieri puntano a chiudere il cerchio quest'oggi, dopo aver visionato tutti i filmati acquisiti. Qualora scoprissero gli autori del gesto, poi dovranno cercare di dare loro un nome e trovare anche delle spiegazioni a quanto accaduto. Potrebbe trattarsi anche di un caso di emulazione, dopo i casi denunciati in veneto lo scorso anno al Valecenter di Marcon e alla Piramidi di Torri di Quartesolo e più di recente anche nel padovano ma anche in Lombardia.
Marco Corazza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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