Padova è nella rete europea per la cura dei tumori rari

Sabato 18 Dicembre 2021
Padova è nella rete europea per la cura dei tumori rari
L'ECCELLENZA
PADOVA Padova diventa punto di riferimento in Europa per diagnosi e cura dei tumori solidi rari dell'adulto. L'Azienda ospedaliera è entrata a far parte di Euracan, la rete europea che comprende circa 200 istituti oncologici con l'obiettivo di condividere conoscenza, esperienza, iniziative, risorse e permettere a tutti i pazienti nelle diverse aree geografiche di avere accesso alle cure più adeguate.
«Un risultato importante, che rende ancora una volta onore a questo ospedale dichiara il direttore generale, Giuseppe Dal Ben L'Azienda è la prima istituzione europea nella cura delle malattie rare sia per quantità che per qualità delle terapie. Parlare di tumori soldi rari però non significa parlare di un numero esiguo di malati: questo tipo di patologie raggruppa il 20% delle diagnosi».
Dal 2017 è attiva in Europa la Rete europea per i tumori rari solidi dell'adulto (che prende il nome da European Network for Rare Adult Solid Cancer), in cui sono compresi i sarcomi. È una delle 24 reti che costituiscono le Reti di riferimento europee (Ern, European Reference Networks), reti virtuali concentrate su patologie rare o complesse. Il riconoscimento dell'Azienda Ospedale-Università di Padova come centro di eccellenza Euracan riguarda 5 aree: le neoplasie mesenchimali, i tumori neuroendocrini, i tumori rari della regione capo-collo, della regione toraco-polmonare e della regione ano-rettale.
«Una neoplasia rara è definita come una neoplasia con tasso di incidenza inferiore a 6 casi ogni 100mila abitanti e si caratterizza per carenze in tema di competenza diagnostico-terapeutica e di accesso alle cure afferma il professor Angelo Dei Tos, direttore del Dipartimento dei servizi di diagnostica integrata I centri europei di riferimento Euracan devono garantire uguale assistenza a tutti i cittadini. Padova può e deve occuparsi in forma virtuale o fisica dei pazienti comunitari che nei loro Paesi d'origine non possono trovare il massimo delle cure. Il motto è condividere le fatiche, le competenze e la presa in carico dei pazienti e dei loro familiari. Qual è il dramma di ammalarsi di tipo di tumore per il quale esiste poca esperienza? Le diagnosi sono meno accurate e per i cosiddetti tumori orfani, è difficile convincere case farmaceutiche a sperimentare nuove cure».
Far parte di questo network significa dare il via alla libera circolazione dei pazienti e a garantire l'accesso a cure di elevata qualità, soprattutto in quegli ambiti in cui sono richiesti interventi complessi e a forte investimento tecnologico e di competenze. Da circa 20 anni è istituita la Rete nazionale tumori rari, una rete tematica concepita per evitare la discriminazione dei pazienti affetti da neoplasia rara coordinata dall'Istituto Tumori di Milano. Anche in questo ambito l'Azienda ospedaliera padovana riveste un ruolo di leadership, in quanto sede presso l'Uoc di Anatomia patologica del Centro di coordinamento nazionale della diagnosi patologica dei tumori rari. E, sulla realizzazione del nuovo laboratorio di Anatomia patologica, Dal Ben precisa: «È atteso per il 20 gennaio il progetto esecutivo. Si tratta di un investimento di oltre 6 milioni di euro. La diagnosi istopatologica è un cardine centrale in questi processi, soprattutto in oncologia».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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