OTTIMISMO E SPERANZA
BELLUNO Si fa fatica a crederci. Perché tra le previsioni

Mercoledì 3 Giugno 2020
OTTIMISMO E SPERANZA
BELLUNO Si fa fatica a crederci. Perché tra le previsioni e la realtà ci va di mezzo il meteo e una certa componente di imprevidibilità. Invece per la montagna bellunese il fine settimana lungo è stato un amarcord anni 80. La dolce vita tra le Dolomiti fa capolino tra fine maggio e gli inizi di giugno inaspettatamente, con numeri che ricordano i tempi d'oro del passato e raggiunti negli ultimi anni solo nel pieno della stagione. E non si parla della bella delle Dolomiti. Cortina, anche in questo caso, fa storia a sé.
NELLE VALLI
A brillare oggi sono gli occhi di albergatori e imprenditori di Falcade, Alleghe e Alpago mete scelte da un numero inatteso di turisti negli ultimi cinque giorni. E così dopo i mesi bui la luce in fondo al tunnel si vede e ha la forma di un'agenda che torna a riempirsi di prenotazioni, di telefoni che squillano e di strade nuovamente intasate dal traffico. Certo, si resta alla finestra perché il turismo straniero è ancora timido, la riapertura dei confini ha determinato una ripresa lenta delle prenotazioni anche da parte di chi, nelle scorse settimane, aveva disdetto in fretta e furia il soggiorno di lusso tra i boschi della provincia di Belluno. Gli albergatori, da parte loro, azzardano. Un po' colti alla sprovvista aprono le strutture in netto anticipo rispetto alla tradizione e sembrano non doversene pentire. I quattro e cinque stelle sono più cauti. I costi sono molto alti, occorre capire come muoversi prima di rimettere in moto la macchina.
IL PIENONE
Antonella Schena presidente di Promo Falcade Dolomiti parla dal suo albergo Stella Alpina. Il morale è alto. «Qui a Falcade sta andando alla grande sono le sue prime parole -, in questo momento vediamo il movimento che di solito c'è a luglio inoltrato. Eppure da noi giugno è sempre stata considerata bassa stagione». La montagna si risveglia dai mesi di riposo che seguono la stagione invernale verso la metà di giugno, solitamente, e sonnacchiosa si avvia al pieno della sua attività a metà luglio, con clou in agosto. Il Covid ha bloccato la stagione invernale prima del dovuto, ma ha di fatto allungato quella estiva, pare di capire. E le strutture ricettive assecondano il momento. Su una ventina, sono sette gli alberghi già aperti e una quindicina di ristoranti attivi. Altra nota positiva è la scoperta delle Dolomiti bellunesi da chi, gioco forza, non poteva fare diversamente. «Abbiamo visto tanti veronesi che, generalmente, vanno in Trentino spiega -. Sono rimasti colpiti dalle nostre zone, ho distribuito tante cartine dei sentieri e tanti hanno approfittato del week end lungo per scegliere la meta delle prossime vacanze». La Stella Alpina, per dire, ha occupato 25 stanze su 34 in questo ponte. Anche Alleghe ha passato bene gli scorsi giorni. «Vedo auto parcheggiate ovunque osservava ieri il sindaco e assessore provinciale al turismo Danilo De Toni - , e in strada non c'era questo traffico da mesi. Pare di essere in agosto, nel pieno della stagione». Tutto promette bene, stando alla pressante e continua richiesta di appartamenti in zona sembra sarà davvero l'estate d'oro della montagna, con tempi di permanenza anche di un mese e più.
GLI STRANIERI
Anche in Alpago pollice in su. Le tre casere di lusso ristrutturate da tre proprietari e residenti della conca hanno fatto il tutto esaurito in questi giorni, tutti i fine settimana di giugno sono occupati e ora stanno riprendendo anche le prenotazioni dall'estero. «Lavoriamo molto con gli Stati Uniti e il Nord Europa spiega Claudio Dal Borgo -, ma tutte le prenotazioni di luglio sono state cancellate durante la pandemia. Adesso stanno riprendendo alla grande, perciò siamo molto ottimisti su come andranno i prossimi mesi».
CORTINA
Alla Regina bruciano ancora le finali dei mondiali di sci annullate a marzo e ci va cauta. Il primo impianto di risalita ha aperto il 30 maggio così come i primi tre quattro alberghi. «Nel giro di 15 giorni apriranno il 30% delle strutture spiega Roberta Alverà presidente di Federalberghi Cortina e per i primi di luglio il 90%. Il restante 10 è chi potrebbe decidere di usare la stagione per lavori interni alla struttura e riaprire così solo in inverno. Non sappiamo cosa attenderci dall'estate, sono stati cancellati tutti gli eventi sportivi di giugno e di luglio, oltre alle finali dei mondiali. Gli stranieri hanno disdetto da tempo. Oggi chi ha una struttura grande deve riflettere bene prima di ripartire». Solo nel mese di marzo la categoria ha perso, a Cortina, 5 milioni di euro. Ma il morale non è a terra, le previsioni ottimiste che si sentono da più parti sono un incoraggiamento.
Alessia Trentin
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