Occupazione stabile, ma in maggio usate 20 milioni di ore di cassa

Lunedì 29 Giugno 2020
I DATI DEL LAVORO
PORDENONE Continua a pesare come un macigno sull'economia del territorio il lascito dell'emergenza Coronavirus. Anche nel mese di maggio i dati sull'utilizzo della cassa integrazione continuano a essere impressionanti: oltre 20 milioni le ore di cassa autorizzate in Friuli Venezia Giulia. Dove, nei primi cinque mesi dell'anno, sono state utilizzate complessivamente 41 milioni di ore di cassa integrazione. Se raffrontate alla forza lavoro si calcola che, nel Friuli occidentale, uno su due addetti del settore privato durante il lockdown ha utilizzato qualche forma di ammortizzatore sociale.
NUMERO OCCUPATI
Il numero degli occupati - circa 81 mila gli addetti dei comparti privati - è rimasto di fatto stabile: il divieto di licenziamento previsto in uno dei primi decreti della Presidenza del Consiglio ha evitato gravi emorragie occupazionali. Così come è rimasto stabile il numero delle imprese registrate e attive sul territorio. Le aziende attive nel Friuli occidentale al 31 maggio erano 23.256, al 31 gennaio erano 23.183: si è addirittura registrato un positivo 0,31% in più. La conta - affermano con forti preoccupazioni le associazioni delle imprese e i sindacati dei lavoratori - si farà in autunno se il divieto ai licenziamenti non sarà prorogato. E in ogni caso per la fine dell'estate, sotto l'aspetto occupazionale, non si prevede nulla di buono.
CASSA INTEGRAZIONE
Fino a questo momento la messa in campo degli ammortizzatori ha consentito di gestire la pesantissima situazione senza gravi contraccolpi. Nel Friuli occidentale - tra la cassa-Covid, cassa in deroga e Fis, Fondo integrazione salariale - sono oltre 3.500 le aziende che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori. Altre duemila hanno utilizzato la cassa in deroga (circa 9mila le domande in regione) mentre circa 1.200 sono state le richieste del Fis, solitamente utilizzato dalla cooperazione e dalle imprese del commercio, ristorazione e terziario con più di cinque addetti. A inizio giugno nel pordenonese i lavoratori liquidati dall'Inps con gli assegni della cassa erano oltre 13mila.
PARTITE IVA
In regione Friuli Venezia Giulia le richieste del bonus Covid (quello da 600 euro erogato per i mesi di marzo e aprile) sono state circa 71mila: oltre 20mila quelle provenienti dal pordenonese. Nel comparto dell'artigianato, inoltre, sono state oltre 1.300 le domande di attivazione del sostegno al reddito, erogato dal Fondo bilaterale di categoria non dall'Inps, per un totale di circa 5.200 dipendenti delle micro-imprese artigiane. Si tratta di un assegno che copre circa l'80 per cento dello stipendio per diciotto settimane, la stessa durata stabilita dai decreti per la cassa integrazione.
REDDITO DI EMERGENZA
In regione, sempre a fine maggio, le famiglie che hanno ricevuto l'indennità del reddito di emergenza sono state 2.189, tra queste 560 quella pordenonesi. Si tratta della misura di assistenza per le famiglie in maggiore difficoltà e viene commisurata sulla base dell'Isee.
PRESTITI BANCARI
Il dato dei prestiti bancari di 25 mila euro (con la copertura del rischio da parte dello Stato) non è facilmente reperibile. Ma le tre banche locali del territorio (Credit Agricole FriulAdria, Bcc FriulOvest e Bcc Pordenonese-Monsile) hanno complessivamente erogato oltre duemila prestiti da 25 mila euro. È solo uno spaccato, seppure significativo, dell'intero assetto bancario territoriale. Su questo c'è però da dire che le imprese, soprattutto in una prima fase, hanno più volte lamentato difficoltà e lungaggini nell'ottenimento del prestito rispetto a quanto era stato annunciato dal governo. Le cose, in queste ultime settimane, stanno però migliorando e i tempi per l'ottenimento del denaro si sarebbero accorciati.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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