Nuovo ospedale, giovedì si firmerà davanti al notaio la cessione delle aree

Martedì 20 Novembre 2018
Nuovo ospedale, giovedì si firmerà davanti al notaio la cessione delle aree
L'APPUNTAMENTO
PADOVA Il dado è tratto. Giovedì si procederà alla sottoscrizione ufficiale dell'atto di trasferimento delle aree in zona San Lazzaro dove sorgerà il nuovo polo della salute di Padova. La cessione dei terreni dal Comune all'Azienda ospedaliera avverrà con passaggio di proprietà, mediante rogito che sarà sottoscritto alla presenza del notaio Marco Silva. Il trasferimento formale avverrà alle 12.30 a Venezia, Palazzo Balbi - Sala Pedenin alla presenza del governatore veneto Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani accompagnato dall'architetto Franco Fabris e del direttore generale dell'Azienda ospedaliera Luciano Flor, stazione appaltante dell'opera.
L'ultimo atto ufficiale risaliva al 31 luglio scorso quando, sempre a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, si sottoscrisse l'accordo per la realizzazione del nuovo nosocomio: in calce allo storico documento, che poneva le basi per passare alla fase progettuale, le firme del governatore Zaia, del sindaco Giordani, dell'allora presidente della Provincia Enoch Soranzo, del magnifico rettore dell'Università Rosario Rizzuto e del dg dell'Azienda ospedaliera Flor.
L'accordo giunse a sua volta a pochi giorni dalla delibera del Comune di Padova che trasferiva alla Regione le aree (513.768 metri quadrati) dove verrà costruito l'ospedale. A perfezionare la cessione a titolo gratuito è in questi giorni il notaio Silva con studio associato a Rubano. A monte di tutto c'era però il protocollo cofirmato da Zaia e Giordani il 21 dicembre dell'anno scorso dove si conveniva su un doppio polo, nuova edificazione a Padova Est e riqualificazione dell'attuale ospedale di via Giustiniani: un'operazione valutabile in circa da 700 milioni di euro complessivi d'investimento (circa 500 per il nuovo ospedale e circa 200 per il Giustinianeo), che porterà a realizzare novecento posti letto ad altissima specializzazione nel nuovo Policlinico a san Lazzaro e altri novecento, con funzioni diverse e non sovrapposte, all'attuale nosocomio, opportunamente riqualificato.
Per quanto riguarda i finanziamenti si batteranno sei diverse strade come i finanziamenti nazionali ex articolo 20 per l'edilizia ospedaliera, che il Governo non attiva dal 2007 e nel quale un'opera come questa rientra a tutti gli effetti, le risorse della Regione che ha già dimostrato di voler fare la sua parte stanziando più volte 50 milioni di euro l'anno, poi utilizzati di volta in volta per opere sanitarie diverse dal momento che questa non riusciva a decollare, l'accesso ai fondi della Cassa depositi e prestiti, il finanziamento, già chiesto, dell'Inail nell'ambito delle sue strategie di investimento immobiliare, l'intervento della Banca europea per gli investimenti (Bei) con la quale esiste già un'interlocuzione, l'intervento di un eventuale equity privato, che però non significa per forza project financing. «Con la firma per la cessione dei terreni dal Comune di Padova all'Azienda ospedaliera si chiude un passaggio importante. Ora si pone il problema dei fondi. Al Governo chiediamo di finanziare un'opera che è strategica non solo per la sanità veneta ma per l'intera sanità italiana. Un polo della salute d'eccellenza a Padova diventi un punto di riferimento per tutto il Paese e per la medicina e la ricerca». Lo auspica il senatore Udc Antonio De Poli che ieri ha chiesto al ministero della Salute di «concedere ulteriori 100 milioni attingendo al Fondo ex art. 20 dedicato all'edilizia ospedaliera», e ha annunciato che, in vista dell'esame della Legge di Bilancio a Palazzo Madama, presenterà un emendamento «in cui si assicuri da parte del Governo nazionale un impegno finanziario che vada in tale direzione».
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci