«Nessuna finta vaccinazione Ho solo seguito le procedure»

Venerdì 21 Aprile 2017
«Nessuna finta vaccinazione Ho solo seguito le procedure»
«Sono da sempre favorevole ai vaccini. E li ho sempre somministrati applicando tutti i protocolli previsti». Emanuela Petrillo, 30 anni, l'assistente sanitaria dell'Usl 2 travolta dal ciclone delle finte vaccinazioni, respinge ogni accusa. Parla attraverso l'avvocato Paolo Salandin e nega di aver fatto finta di effettuare le iniezioni di vaccino ai bambini trevigiani. Difende il suo lavoro e la sua etica. Nel giro di 24 ore è diventata il mostro che opera nell'ombra mettendo in pericolo la salute dei più piccoli. Un'immagine che vuole cancellare.
Ma l'Usl 2 insiste. Francesco Benazzi, direttore generale, è sicuro che quell'assistente abbia combinato dei veri e propri disastri: «Abbiamo fatto il test degli anticorpi su 26 bambini vaccinati dall'assistente e in 23 casi l'esisto è stato negativo, quindi non è stata riscontrata la presenza del vaccino. Forse non ci sarà un profilo penale, ma dal punto di vista amministrativo siamo sicuri che la nostra dipendente ci ha recato un danno gravissimo non svolgendo i suoi compiti, compromettendo l'immagine dell'azienda e costringendoci a spese non previste. Penso che si arriverà al licenziamento. E le chiederemo i danni, che abbiamo quantificato in 100mila euro».
Si profila una battaglia legale sanguinosa. La Petrillo - che ieri ha cancellato tutti i suoi profili social, fa rispondere al telefono al fidanzato e da due giorni marca visita al lavoro - ribadisce di non aver mai fatto nulla di male. E ribatte anche alle colleghe stupite dal fatto che i bambini vaccinati da lei non piangessero mai e che dicono di aver trovare fiale piene nel suo cestino: «Non ho mai fatto caso se i bambini piangessero o meno, alcuni di sicuro lo hanno fatto. Ma non ho mai gettato le fiale nel cestino. L'ottanta per cento delle mie vaccinazioni non è andata a buon fine? Non so spiegarmelo, io ho sempre lavorato alla stessa maniera in tutti i posti dove sono stata».
E queste mancate vaccinazioni non se le spiega nemmeno il suo avvocato che chiede in tempi celeri l'interrogatorio della sua assistita anche se non risulta indagata. E, se un'inchiesta dovesse essere aperta, chiederà anche un incidente probatorio per verificare l'integrità dei vaccini dell'Usl 2.
Intanto la psicosi del vaccino fantasma si sta espandendo. Anche in Friuli, a Codroipo, dove la Petrillo ha lavorato dal 2011 al 2015, è stata avviata la verifica dei bambini passati sul lettino dell'assistente. A Treviso invece sono sicuri della sua colpevolezza. «Devo ringraziare le assistenti sanitarie che ci hanno rivelato per prime che qualcosa non andava - continua Benazzi - Oggi (ieri ndr) i nostri centralini sono stati subissati da telefonate di genitori preoccupati. Abbiamo ricevuto anche centinaia di messaggi sulla nostra pagina Facebook, decine e decine di mail. Mi scuso con la Procura se con la nostra conferenza stampa l'abbiamo messa in difficoltà, ma dovevamo dare informazioni chiare alle 500 famiglie dei bambini coinvolti da questo caso».
L'indagine dell'Usl 2, sfociata nella segnalazione in Procura, è cominciata il 9 giugno 2016 quando un'assistente e la coordinatrice del servizio si sono presentate nell'ufficio del direttore del reparto Prevenzione Giovanni Gallo. E in quella sede hanno confessato i loro dubbi, affermando che avevano il sospetto che la Petrillo, il giorno prima a Spresiano, avesse fatto finta di effettuare le iniezioni: «Assumeva una posizione particolare e non usuale - scrive l'Usl nella nota - che impediva di poter vedere l'esecuzione della vaccinazione». Le due operatrici avevano anche aperto il contenitore per i rifiuti speciali e ci avevano trovato «significative quantità di liquido vaccinale». Il 16 giugno è quindi scattata la segnalazione ai Nas. Le indagini sono andate avanti fino al 6 marzo 2017, quando la Procura ha comunicato la decisione di archiviare il caso non trovando elementi che provassero la volontarietà della mancata somministrazione dei vaccini. L'Usl ha però continuato ad approfondire e a fine marzo ha chiesto alle famiglie di 26 bambini vaccinati dalla Petrillo di effettuare un prelievo. In 23 sono risultati negativi ai test per gli anticorpi di morbillo, parotite, rosolia e varicella. E il 12 aprile l'Usl ha così nuovamente portato il caso in procura.
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