NELLE RSA
BELLUNO Si fa sempre più pressante la richiesta da parte delle

Domenica 11 Aprile 2021
NELLE RSA
BELLUNO Si fa sempre più pressante la richiesta da parte delle Case di riposo di avviare la formazione dei cosiddetti Operatori Socio Sanitari Specializzati o con formazione complementare, gli Oss con terza S. In una situazione di grave penuria di infermieri, molti dei quali reclutati dalla sanità pubblica le case di riposo si trovano in difficoltà. La strada immaginata è quella di una formazione complementare agli operatori socio sanitari.
LA SITUAZIONE
«Come sindacato - spiega Andrea Fiocco, Cgil Fp - denunciamo da molti anni la mancanza di una riforma complessiva del sistema socio-assistenziale. Le regole sull'accreditamento sono superate, influendo negativamente sugli organici, tarati per troppo tempo su standard non adeguati. Noi abbiamo sempre segnalato che indicatori come carichi di lavoro eccessivi, uso intenso dello straordinario, riposi saltati dipingevano un sistema in sofferenza. E dall'altra parte ci dicevano che con gli standard si era a posto. A questo si aggiunge un numero insufficiente di impegnative di residenzialità, che porta a gravare sulle famiglie il peso economico dell'assistenza all'anziano, facendo preferire l'assunzione in casa di una badante ad un ingresso in struttura, spesso troppo oneroso. Infine, ha avuto un ruolo fondamentale la mancata programmazione della formazione degli addetti. Per anni, anche la sanità pubblica si è tarata su livelli di organici più bassi per scelte politiche discutibili. Ora che ci si è accorti che serviva personale per far funzionare gli ospedali, si è dato corso a assunzioni che hanno depauperato ulteriormente le Rsa».
IL NODO DEL CONTRATTO
La Cgil mette in guardia anche sulla questione contrattuale: «L'Oss specializzato non potrà essere inquadrato nei contratti del socio-assistenziale perché non previsto dai contratti nazionali. Perciò, chiunque dovesse lavorare come OssS e svolgere le mansioni che gli verranno insegnate, rischierà di essere accusato di abuso di professione. Oss e infermiere hanno professionalità molto ben definite e sono entrambi necessari all'assistenza dell'anziano. Nulla vieta che ci possa essere una terza figura, in futuro. Ma non è accettabile che lo si faccia per sostituire gli infermieri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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