Nella zona vip c'è chi paga 1500 euro ogni mese perché non ha i requisiti

Venerdì 30 Agosto 2019
Nella zona vip c'è chi paga 1500 euro ogni mese perché non ha i requisiti
I NUMERI
BELLUNO I canoni, è innegabile, sono stati alzati. Ma a dispetto dell'allarme lanciato da qualcuno, sindaco di Calalzo compreso, non sembra che le segnalazioni arrivate dagli inquilini siano molte. Gli alloggi sono in tutto 1600, ma volendo esaminare i dati per capire come sono cambiati i canoni tra giugno e luglio, ovvero tra l'ultimo mese del vecchio regime e il primo mese dell'entrata in vigore della 39, i nuclei presi in considerazione sono 1472 ovvero quelli residenti in entrambi i mesi. «Ogni mese abbiamo un turn over di famiglie spiegano i vertici Ater -, chi arriva e chi va. Solo a luglio, per esempio, abbiamo assegnato 17 immobili e oggi (ieri per chi legge ndr) ne assegniamo altri 6». Ebbene, considerato il campione, il canone medio delle famiglie al suo interno con Isee inferiore a 20 mila è passato da 108,14 euro a 136,57. Un aumento di circa 28 euro. Per chi supera il tetto dei 20 mila, invece, l'affitto medio prima era di 127,97 mentre oggi è salito a 158,30. Ci sono anche gli estremi. Una persona, per esempio, si trova a pagare 1500 euro al mese la sua casa popolare. Chiaramente si tratta di un nucleo privo dei nuovi requisiti per continuare a risiedere nell'alloggio e che dunque, entro due anni, dovrà traslocare. Ma non tutti si sono trovati qualche decina di euro in più. Per il 29,7% degli inquilini il canone è rimasto invariato o è addirittura stato diminuito e per l'1,9%, ovvero per 29 nuclei, è aumentato da 10,88 a 40 euro ovvero i residenti continuano a pagare la retta minima, solo adeguata alla nuova legge. Non ci sono nuove per quanto riguarda la tutela dell'ente dalle morosità. Sono pochi gli inquilini inadempienti in provincia di Belluno, per questi Ater può attivare le procedure giudiziarie di recupero del credito. «La morosità accumulata da Ater da quando esiste, quindi in circa vent'anni spiega il direttore Alberto Pinto si attesta attorno all'1,94%, si parla di circa 729.151 euro di spese non pagate. E' pochissimo rispetto ad altre province». Di pari passo con al lavoro con il Nucleo tecnico di analisi, l'ente segue il fronte delle case sfitte. Sono una decina gli immobili inutilizzati, di cui 4 a Gosaldo e 2 a Rivamonte. Sono per lo più appartamenti ereditati dallo Stato e costruiti dopo l'alluvione del '66 in frazioni disperse della provincia. «Vogliamo pubblicare un bando per questi alloggi dichiara la presidente Ilenia Rento per affittarli a famiglie che non hanno problemi con gli spostamenti».A.Tr.
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