Nell'impianto previsti rifiuti in arrivo da Aviano, Maniago, Udine e San Giorgio

Giovedì 19 Settembre 2019
Nell'impianto previsti rifiuti in arrivo da Aviano, Maniago, Udine e San Giorgio
LE RISPOSTE
UDINE Fra osservazioni, richieste di integrazioni e contro-osservazioni, attorno al progetto di sostituzione della linea di termovalorizzazione esistente con una a maggiore potenzialità e maggiore efficienza energetica (perché questo recita l'istanza ufficiale) presentato dalla Greenman in Regione per lo screening di Via, si è accumulato un malloppo di carte. E, in quelle carte, ci sono dei dati chiave, che forse preoccupano i comitati ma che, invece, hanno rassicurato l'Arpa Fvg. L'Agenzia, infatti, aveva chiesto apposite integrazioni all'azienda il 7 giugno scorso, che sono state presentate (Greenman ha risposto punto per punto anche alle osservazioni del Cordicom e del Comune di Manzano). E l'Arpa ha ritenuto «esaustive» quelle sui rifiuti in ingresso caratterizzati dal codice Cer 191212 (per cui viene chiesto l'aumento della potenzialità da 20mila a 34mila tonnellate l'anno), ossia scarti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, compresi materiali misti, che devono avere un contenuto di cloro organico inferiore al 2%. La ditta, infatti, ha dichiarato che i rifiuti avranno «provenienza esclusivamente regionale ed indicativamente dagli impianti di trattamento rifiuti Snua di Aviano, Bioman di Maniago, Net di Udine e I.Blu di San Giorgio di Nogaro», per un quantitativo stimato previsto di 25mila-28mila tonnellate l'anno «ferma restando la possibilità - scrive l'azienda - di utilizzare la capacità totale di trattamento richiesta». Arpa è stata soddisfatta anche dalle risposte sulla dispersione di inquinanti. «Le stime modellistiche di deposizione di diossine e Pcb - scrive l'Agenzia - risultano compatibili con quelle eseguite da Arpa Fvg, evidenziando concentrazioni in ricaduta al suolo inferiori ai valori indicati nelle linee guida Oms». Arpa ritiene comunque necessario «un monitoraggio post operam delle deposizioni» di diossine e Pcb e anche del rumore. Un altro dato interessante riguarda il vecchio impianto, la cui persistenza accanto a quello nuovo tanto preoccupa i cittadini. Alla richiesta precisa di Arpa la Greenman ha risposto che «indicativamente si stima che durante un anno di normale operatività della linea di progetto, i fermi programmati e quindi le giornate in cui sarà operativa la linea di back up saranno nell'ordine di 25-30». Arpa ritiene «necessario» che in quelle giornate «siano attivi e sottoposti a corretta manutenzione il sistema di trattamento delle emissioni e il sistema di monitoraggio in continuo delle stesse» dal camino. Secca la risposta dell'azienda alle perplessità della passata amministrazione comunale di Manzano, che aveva espresso il timore «che la volontà del proponente, non scritta, sia quella di potenziare l'impianto fino alla capacità di 54mila tonnellate all'anno»: Greenman ha precisato che «la volontà del proponente è stata chiaramente espressa: si richiedono 34mila tonnellate all'anno. In nessuna parte della documentazione presentata vi sono indicazioni che possano indurre a potenzialità differenti, sia orarie che annuali, o ad utilizzi congiunti delle due linee». Quanto alle ultime uscite polemiche (vedi altro articolo), Greenman, contattata dal Gazzettino, ribadisce che «il termovalorizzatore è un impianto di piccole dimensioni, a sostegno delle raccolte differenziate del territorio. La sostenibilità è un valore fondamentale per questa azienda, che infatti ha dato incarico ai progettisti di porre la massima attenzione al contenimento degli impatti».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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