Muretto, nessuna chiusura in arrivo Zappalorto: «Procedimento difficoltoso»

Giovedì 13 Agosto 2020
JESOLO
Il Muretto può (quasi) stare tranquillo: nessuna chiusura in arrivo. La prefettura, dopo un confronto con l'avvocatura, ha fatto le sue valutazioni sulla base del verbale dei carabinieri. Il responso però sembra prendere una piega inaspettata: con ogni probabilità la serata (la seconda, dopo quella di fine luglio con il dj di fama internazionale Marco Carola alla consolle) dell'8 agosto passerà in cavalleria, nonostante le presunte violazioni alle norme anti covid.
«Il nostro apparato sanzionatorio, così, è privo di efficacia - spiega il prefetto Vittorio Zappalorto - iniziassi ora un procedimento si concluderebbe, probabilmente, a fine stagione, a locale già chiuso. Non avrebbe senso».
Gli strumenti per sanzionare chi sgarra, in realtà, ci sarebbero. Applicarli, però, è più complesso di quanto sembri. La prima vera punizione sarebbe quella che dovrebbero/potrebbero applicare le stesse forze dell'ordine: nel caso dell'8 agosto, i carabinieri, e cioè chiusura immediata con sospensione della licenza da uno a cinque giorni. È una sanzione che, però, si può applicare a un bar o a un ristorante, non certo a una discoteca con all'interno 1.800 persone, il rischio è quello di incorrere in problemi di ordine pubblico. «I carabinieri non avevano alternative - continua Zappalorto - per poter applicare una chiusura del genere bisognerebbe presentarsi al locale con un dispositivo di almeno 200 uomini per riuscire a sgomberare in sicurezza l'edificio». La seconda è una sanzione pecuniaria, una multa dai 400 ai tremila euro, che può mettere in ginocchio un piccolo esercizio, non certo un locale di quelle dimensioni e con quei numeri. La più pesante delle conseguenze sarebbe quella prevista dalla violazione dell'ordinanza regionale. La Regione non ha un suo corpo di polizia, quindi fanno testo i verbali delle forze dell'ordine. Ma palazzo Balbi, però, non applica la sanzione (sospensione da 5 a 30 giorni) non avendo propri organi accertatori e rimette la palla allo Stato. Se, però, questa partita comincia a giocarla la prefettura bisogna considerare i tempi di un iter molto simile a un processo amministrativo e quindi non certo tempestivo.
«Ci sarebbe un'altra via - spiega il prefetto - il sindaco può revocare le licenze se non vengono seguite le prescrizioni. Al Muretto siamo alla seconda violazione, e nel verbale della commissione comunale che ha dato l'autorizzazione questa condizione era prevista. Il sindaco ha il potere di intervenire, vedremo se lo farà. Io so solo che le violazioni al Muretto c'erano anche questa volta».
D.Tam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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