Monica Andolfatto
Mister contanti. Ha quasi sempre pagato cash. Anche importi ingenti, come gli 80 milioni di lire che ha consegnato in una valigetta, quale acconto, al proprietario della villa ottocentesca di Poggio Adorno a Santa Croce sull'Arno, acquistata per complessivi 160 milioni. Era il dicembre del 1989, da cinque anni, Riccardo Di Cicco, dentista oggi sessantenne di Fucecchio, aveva sposato Noretta Maniero, sorella di Felicetto, il boss della Mala del Brenta e dichiarava al Fisco un reddito annuale disponibile, al netto della spesa media, di poco più di 34 milioni di lire. Da dove proveniva tutto il denaro liquido di cui disponeva allora e anche in seguito? Per la Procura antimafia lagunare erano i soldi di rapine, bische clandestine e traffico di droga dell'ex cognato, allora potente capo criminale. Per la difesa, il nero derivante dall'attività professionale. La cosa certa è che il tribunale di Venezia, Sezione del riesame e misure di prevenzione, nei giorni scorsi ha rigettato la richiesta di perizia sul patrimonio individuale e familiare presentata dai legali di Di Cicco, ritenendo quindi esaustivo il materiale probatorio (...)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA Mister contanti. Ha quasi sempre pagato cash. Anche importi ingenti, come gli 80 milioni di lire che ha consegnato in una valigetta, quale acconto, al proprietario della villa ottocentesca di Poggio Adorno a Santa Croce sull'Arno, acquistata per complessivi 160 milioni. Era il dicembre del 1989, da cinque anni, Riccardo Di Cicco, dentista oggi sessantenne di Fucecchio, aveva sposato Noretta Maniero, sorella di Felicetto, il boss della Mala del Brenta e dichiarava al Fisco un reddito annuale disponibile, al netto della spesa media, di poco più di 34 milioni di lire. Da dove proveniva tutto il denaro liquido di cui disponeva allora e anche in seguito? Per la Procura antimafia lagunare erano i soldi di rapine, bische clandestine e traffico di droga dell'ex cognato, allora potente capo criminale. Per la difesa, il nero derivante dall'attività professionale. La cosa certa è che il tribunale di Venezia, Sezione del riesame e misure di prevenzione, nei giorni scorsi ha rigettato la richiesta di perizia sul patrimonio individuale e familiare presentata dai legali di Di Cicco, ritenendo quindi esaustivo il materiale probatorio (...)
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