MIRANO
Una messa al centro della grande piazza di Mirano per ritrovare quel senso

Mercoledì 10 Giugno 2020
MIRANO Una messa al centro della grande piazza di Mirano per ritrovare quel senso
MIRANO
Una messa al centro della grande piazza di Mirano per ritrovare quel senso di comunità messo a dura prova durante i mesi del confinamento in casa, ma soprattutto ricordare i circa 30 miranesi defunti durante la pandemia, che non è stato possibile salutare nemmeno con un funerale tra pochi intimi. È soprattutto a loro che la città vuole rendere omaggio, restituendo un commiato che non era stato possibile onorare fino in fondo.
L'IDEA DEL PARROCO
All'idea del parroco del duomo di San Michele Arcangelo, don Artemio Favaro, si è subito unita la sindaca Maria Rosa Pavanello con il Comune e la stazione dei carabinieri di Mirano: così domenica, giornata del Corpus Domini, a Mirano sarà celebrata una particolare funzione per tutti, che sa di rinascita, ancor più dopo che nei giorni scorsi la città è ufficialmente diventata Covid-free, ritrovando il numero zero alla casella contagi. All'appuntamento, in programma alle 10.30 al centro dell'ovale di piazza Martiri, parteciperanno anche molte associazioni del territorio e la banda cittadina. L'idea è quella di ritrovarsi dopo le divisioni del lockdown nel luogo simbolo dell'aggregazione e della socialità, la piazza del paese, celebrando a cielo aperto un rito che non sarà solo per i fedeli. Ed è lo stesso don Artemio a spiegare infatti che l'appuntamento sarà religioso e laico insieme: «L'idea è proprio quella di ritrovare la sinergia e il legame profondo tra le due sfere della comunità, al di là delle appartenenze e del credo religioso. Una proposta nata per celebrare una messa in memoria di quei defunti che, in questi mesi, non l'hanno avuta: sarà un momento per sentirci tutti particolarmente vicini, praticanti o meno, credenti e non credenti».
CONDIVISIONE
Per questo la proposta è stata subito raccolta dalle autorità civili e militari, generando un evento che porterà con sé vari significati. La celebrazione sarà aperta a tutta la cittadinanza, agli amministratori, alle categorie economiche che in questi mesi hanno chiuso e sofferto, ai rappresentanti delle forze dell'ordine e del volontariato, ai cittadini di tutte le confessioni. In ricordo dei defunti mancati dalla fine di febbraio all'inizio di maggio, quando i decreti ministeriali hanno vietato la celebrazione dei funerali, verrà suonato il silenzio. «È un'idea - spiega la sindaca Pavanello - di cui avevamo cominciato a sentire il bisogno e a discutere già durante la quarantena. È un modo per riunire, simbolicamente e non solo, la città dopo l'emergenza. Un modo per ricordare ciò che è successo, per dedicare un pensiero a quanti non ci sono più e fare sentire la nostra vicinanza, quella di tutti i miranesi, alle loro famiglie».
La celebrazione risentirà ancora, sotto il profilo organizzativo, degli strascichi dell'emergenza e del dolore che ha lasciato dietro di sé, e non solo per i quattro morti di Covid che Mirano si è trovata a piangere in questi mesi. Sedie, gazebo e tutti i presidi di sicurezza richiesti dal particolare momento storico saranno garantiti senza lasciare nulla al caso, compreso l'utilizzo di mascherine, gel igienizzante e garantendo il distanziamento tra le persone. L'abbraccio tuttavia, soprattutto a chi non c'è più, sarà più forte che mai.
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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