IL TEMA
VENEZIA Scettiche sullo scorporamento del Turismo dal dicastero della Cultura, la novità del governo Draghi. Le Guide turistiche italiane (Gti) nel Veneto commentano con dubbio quello che è divenuto un ministero a sé sotto la guida dell'ex viceministro all'Economia Massimo Garavaglia (Lega). Un settore che prima della crisi del Covid valeva oltre il 13% del Pil italiano ed era uno tra i settori economici più vitali, è stato travolto dalle misure adottate per contenere i contagi Coronavirus. «Nell'ultimo anno con il Mibact - dice Silvia Graziani, referente Gti per il Veneto - siamo riuscite insieme ad altre associazioni di categoria nazionali a creare dialogo e collaborazione. Abbiamo fatto delle proposte, c'era stato uno scambio di opinioni. Adesso bisogna ripartire da zero, e in un momento come questo non è semplice. E' vero che il turismo può essere considerato la prima industria in Italia, ma slegarlo dai beni culturali ci lascia perplessi, perché ogni giorno abbiamo a che fare con questo ente nel nostro settore. Dovremo interloquire con due realtà separate, che dopo dovranno dialogare anche tra loro. Temiamo di trovarci poco coinvolti».
ITINERARI TEMATICI
Dopo il periodo di inattività nel primo lockdown della scorsa primavera e il conseguente disorientamento causato dall'emergenza, in estate alcune guide hanno proposto degli itinerari tematici. «Un lavoro più difficile commenta Graziani - rispetto al gruppo prenotato con l'agenzia di viaggio, che arriva già precostituito e con un programma. Abbiamo lavorato con persone locali, in quasi tutte le province del Veneto». In autunno, nella seconda fase dell'epidemia, un altro stop ai tour, qualche esclusione dei ristori, chi per problemi fiscali (riguardanti codici Ateco, partite Iva), chi tecnici, di accesso alla piattaforma per l'invio della richiesta. Attualmente una parte delle guide si organizzano con tour a raccolta, su prenotazione di persone singole, principalmente locali. «Alcuni musei sono aperti, altri no - racconta Graziani - di solito nella stagione invernale studiavamo la programmazione delle varie mostre nei musei, ma in queste condizioni è difficile. È necessaria una strategia più chiara di ripresa, e per i turisti stranieri si tratterà di attendere fino all'autunno». A Venezia, in occasione del Carnevale, sabato scorso, alcune guide dell'associazione Go Guide, gruppo con base in laguna, hanno avviato la prima (dedicata a Cibo e Amore. La cucina afrodisiaca) di una serie di visite guidate all'isola di Rialto, in collaborazione con il Comitato Cittadini Rialto Novo e Adiacenze, in programma ogni sabato (alle 11) fino a fine febbraio. Nel giorno di San Valentino 65 agenti di viaggio del Veneto hanno partecipato a un itinerario di formazione organizzato sempre da Go Guide. Una passeggiata di circa tre ore alla scoperta della Venezia libertina del 700, con una tappa all'hotel Monaco e Grand Canal, dove i partecipanti hanno scoperto Il ridotto, uno dei primi luoghi da gioco del mondo. Un modo per dire che Venezia rinasce, e lo fa attraverso gli specialisti di viaggio che sono stati condotti con racconti accattivanti di personaggi libertini, usi e costumi dei veneziani durante la festa del Carnevale.
Filomena Spolaor
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Scettiche sullo scorporamento del Turismo dal dicastero della Cultura, la novità del governo Draghi. Le Guide turistiche italiane (Gti) nel Veneto commentano con dubbio quello che è divenuto un ministero a sé sotto la guida dell'ex viceministro all'Economia Massimo Garavaglia (Lega). Un settore che prima della crisi del Covid valeva oltre il 13% del Pil italiano ed era uno tra i settori economici più vitali, è stato travolto dalle misure adottate per contenere i contagi Coronavirus. «Nell'ultimo anno con il Mibact - dice Silvia Graziani, referente Gti per il Veneto - siamo riuscite insieme ad altre associazioni di categoria nazionali a creare dialogo e collaborazione. Abbiamo fatto delle proposte, c'era stato uno scambio di opinioni. Adesso bisogna ripartire da zero, e in un momento come questo non è semplice. E' vero che il turismo può essere considerato la prima industria in Italia, ma slegarlo dai beni culturali ci lascia perplessi, perché ogni giorno abbiamo a che fare con questo ente nel nostro settore. Dovremo interloquire con due realtà separate, che dopo dovranno dialogare anche tra loro. Temiamo di trovarci poco coinvolti».
ITINERARI TEMATICI
Dopo il periodo di inattività nel primo lockdown della scorsa primavera e il conseguente disorientamento causato dall'emergenza, in estate alcune guide hanno proposto degli itinerari tematici. «Un lavoro più difficile commenta Graziani - rispetto al gruppo prenotato con l'agenzia di viaggio, che arriva già precostituito e con un programma. Abbiamo lavorato con persone locali, in quasi tutte le province del Veneto». In autunno, nella seconda fase dell'epidemia, un altro stop ai tour, qualche esclusione dei ristori, chi per problemi fiscali (riguardanti codici Ateco, partite Iva), chi tecnici, di accesso alla piattaforma per l'invio della richiesta. Attualmente una parte delle guide si organizzano con tour a raccolta, su prenotazione di persone singole, principalmente locali. «Alcuni musei sono aperti, altri no - racconta Graziani - di solito nella stagione invernale studiavamo la programmazione delle varie mostre nei musei, ma in queste condizioni è difficile. È necessaria una strategia più chiara di ripresa, e per i turisti stranieri si tratterà di attendere fino all'autunno». A Venezia, in occasione del Carnevale, sabato scorso, alcune guide dell'associazione Go Guide, gruppo con base in laguna, hanno avviato la prima (dedicata a Cibo e Amore. La cucina afrodisiaca) di una serie di visite guidate all'isola di Rialto, in collaborazione con il Comitato Cittadini Rialto Novo e Adiacenze, in programma ogni sabato (alle 11) fino a fine febbraio. Nel giorno di San Valentino 65 agenti di viaggio del Veneto hanno partecipato a un itinerario di formazione organizzato sempre da Go Guide. Una passeggiata di circa tre ore alla scoperta della Venezia libertina del 700, con una tappa all'hotel Monaco e Grand Canal, dove i partecipanti hanno scoperto Il ridotto, uno dei primi luoghi da gioco del mondo. Un modo per dire che Venezia rinasce, e lo fa attraverso gli specialisti di viaggio che sono stati condotti con racconti accattivanti di personaggi libertini, usi e costumi dei veneziani durante la festa del Carnevale.
Filomena Spolaor
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