Martellago, le spine civiche delle coalizioni

Venerdì 13 Aprile 2018
SCENARIO IN EVOLUZIONE
MARTELLAGO Centrosinistra di Monica Barbiero, 5 Stelle di Davide Da Ronche, centrodestra di Andrea Saccarola: due posti per tre, e domani si sa chi avrà più chance. A due mesi dalle Comunali del 10 giugno, il quadro è delineato ma manca un passaggio chiave nel centrodestra, tanto più in tale frammentarietà: sette candidati sindaco (6 già ufficiali), 13 liste, circa 200 aspiranti consiglieri. Secondo turno scontato. A giocarsi l'incerta finale i leader dei tre schieramenti maggiori. In primis la sindaca Barbiero, ricandidata da Pd e civiche Impegno Comune e Il Faro. Nel 2013 sfiorò l'elezione diretta, oggi è diverso, col Pd al 18% (dato delle Politiche nel Comune) e agitato dai mugugni sul Barbiero-bis: il vicesindaco Marco Garbin si è dimesso flirtando con il nemico, Luigi Muffato voleva creare una sua civica. Senza contare, in Impegno Comune, il ritiro di due pezzi da 90, Giovanni Brunello e Serenella Vian, e i voti che eroderà Sinistra per Martellago, compagine alternativa al Pd di Rc e Comunisti Italiani che ricandida Virginio Castellaro. Poi c'è Da Ronche, ex consigliere 5 Stelle candidato dal Blog (ben il 33% alle Politiche), che però pure ha la sua spina nel fianco, la civica antagonista dei consiglieri del M5S uscenti, fuori dal Blog e decisi a marcare le differenze: il candidato sarà definito a giorni. Ma da definire resta soprattutto lo scenario del centrodestra che propone il terzo pretendente, il 37enne commerciante Andrea Saccarola, candidato dalle civiche Progetto Futuro e Saccarola Sindaco e tutti i partiti e relative liste: Fi, Lega, Fratelli d'Italia. Ma con due handicap. La maretta nella base della Lega, contraria al patto di ferro per sostenerlo deciso dall'alto dal segretario provinciale Vallotto e dal senatore forzista Causin: forti del 27%, i leghisti reclamavano un loro uomo e c'è chi medita di lasciare il partito e formare una civica. E la concorrenza, non tanto di Italia agli Italiani, che candida come nel 2003 Rudi Favaro di Forza Nuova, ma dell'Unione Civica di Alessio Boscolo, che richiama tanti moderati di centro destra: nel 2013 due delle quattro liste che la compongono presero il 18%. Mercoledì sarà il giorno clou con le riunioni contemporanee decisive di Lega e Unione. Se quest'ultima, per il bene comune, ingoierà il rospo di convergere sul figliol prodigo Saccarola, già nell'Unione prima di lanciare Progetto Futuro, con passo indietro di Boscolo, le fratture rientreranno e il centro destra aumenterà di molto le sue quotazioni. Se invece confermerà la corsa autonoma, rischiano di restare tutti col cerino in mano. E la Lega di spaccarsi. (N.Der)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci